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Decreto flussi: stretta sugli aerei delle ONG e nuove misure per il trattenimento dei richiedenti asilo

Roma, 27 settembre 2024 – Nel decreto legge di riforma dei flussi, attualmente in esame dal Consiglio dei Ministri, emerge una significativa stretta sulle operazioni delle ONG impegnate nella ricerca di migranti nel Mediterraneo. La bozza del decreto introduce norme specifiche per i velivoli delle organizzazioni non governative, stabilendo che essi dovranno avvertire “immediatamente e con priorità” le autorità competenti nell’area, attenendosi alle loro indicazioni operative. La mancata osservanza di queste disposizioni comporterà severe sanzioni: multe fino a 10.000 euro e il fermo dell’aereo utilizzato per le operazioni di ricerca e soccorso.

Questa misura rappresenta un ulteriore giro di vite verso il monitoraggio delle attività delle ONG, in linea con la recente politica di controllo sui flussi migratori nel Mediterraneo, che mira a regolare in maniera più stringente il coinvolgimento di attori non statali nelle operazioni di salvataggio.

Oltre alle disposizioni sui velivoli delle ONG, il decreto prevede norme mirate a semplificare il trattenimento dei richiedenti asilo. In particolare, viene stabilito che il richiedente potrà essere trattenuto in caso di mancata consegna del passaporto o di un altro documento di validità, o nel caso in cui non fornisca adeguate garanzie finanziarie. Questo trattenimento potrà essere prolungato anche durante la fase di perfezionamento della procedura relativa alla prestazione delle garanzie finanziarie.

Queste nuove norme giungono in un momento cruciale, in vista dell’apertura imminente dei nuovi centri di accoglienza in Albania, che rappresentano una delle strategie del governo per gestire in modo più efficace e organizzato i flussi migratori. La collaborazione con il governo albanese mira a creare nuovi spazi per accogliere i migranti e velocizzare le procedure di asilo e rimpatrio.

Le misure contenute nella bozza del decreto segnalano una chiara intenzione dell’esecutivo di rafforzare i controlli sia sulle frontiere marittime, sia sulle procedure interne relative all’accoglienza e gestione dei migranti, con l’obiettivo di prevenire ingressi irregolari e garantire una maggiore sicurezza. Tuttavia, restano accesi i dibattiti sulle implicazioni umanitarie e legali di queste politiche, con diverse organizzazioni che denunciano il rischio di ostacolare le operazioni di salvataggio e soccorso in mare, fondamentali per salvare vite umane.

Il dibattito su questa riforma si preannuncia acceso, e gli sviluppi nelle prossime settimane saranno cruciali per capire come il governo intenda bilanciare l’esigenza di sicurezza con quella di rispetto dei diritti umani nelle sue politiche migratorie.

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