Per il capogruppo Cota, "si potrebbe avere un trattamento differenziato". "Voto irresponsabile" sui Cie Roma – 23 aprile 2009 – Segnalare i clandestini che arrivano negli ospedali, ma solo se non sono in codice rosso. È l’ultima rivisitazione leghista di uno dei passaggi più contestati del disegno di legge sulla sicurezza.
Martedì, in un vertice di maggioranza si era deciso di stralciarlo dal testo all’esame della Camera e di inserirlo, modificato, in un nuovo disegno di legge. “Ci stiamo ancora ragionando” spiega oggi in un’intervista a La Stampa, il presidente dei deputati leghisti Roberto Cota .
“Si potrebbe avere un trattamento differenziato: per i casi gravi, il codice rosso, trattamento anonimo. Per tutti gli altri, identificazione, ticket e se del caso segnalazione” propone Cota. “Non possiamo accettare che i nostri pronto soccorso siano intasati di clandestini che trovano più comodo andare lì perché nessuno chiede i documenti".
Il capogruppo leghista punta anche il dito contro “il voto irresponsabile di chi ha fatto cadere l’allungamento di detenzione dei clandestini nei Cie. Ora siamo costretti a recuperare, riportando la norma nel ddl in discussione alla Camera, e che speriamo di approvare al più presto. Votando l’emendamento Franceschini, di fatto hanno votato un mini-indulto".
Sull’immigrazione ha scatenato, aggiunge Cota, si è arrivati a una “questione diplomatica”. Dice il leghista: "Siamo arrabbiati. Bisogna intervenire. Malta, per soccorrere le navi, riceve soldi dalla Ue. Con la Tunisia ci sarebbe un accordo; prevede che in quindici giorni dovrebbero rispondere alle richieste di identificazione. Ma se non rispondono, non c’e’ motivo di rimandarli indietro".