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Divina Commedia razzista? Il governo assicura: “Resterà nei programmi scolastici”

Il ministro dell’Istruzione alla Camera dopo la proposta choc di una ong che aveva puntato il dito contro i versi antisemiti, antislamici e omofobi. “È un’opera decisiva, gli studenti la leggono con la necessaria consapevolezza critica”

 

Roma – 28 marzo 2012 – La Divina Commedia resterà uno dei testi fondamentali da approfondire nelle ore di Letteratura Italiana. Se qualche studente svogliato aveva sperato di risparmiarsi le terzine di Dante si rassegni. E si rassegni anche Gherush92, l’ong che qualche settimana fa aveva chiesto di cancellare dai programmi scolastici il sommo poeta, accusandolo di aver partorito versi razzisti.

Gherush92, che è consulente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, aveva puntato il dito contro alcuni passaggi della Commedia che sarebbero antisemiti, antislamici e omofobi. Qualche esempio? Nell’Inferno, il traditore Giuda è divorato da Lucifero, così come sono puniti i membri del Sinedrio che condannarono Gesù, il profeta Maometto subisce un altro atroce supplizio come eretico e non va meglio ai “sodomiti”, flagellati da una pioggia di fuoco.

Liquidata dai più come una fesseria e dall’italianista Giulio Ferroni come “l’ ennesimo delirio del politically correct”, la proposta si era già guadagnata qualche articolo di giornale. Ora ha scomodato anche governo e Parlamento, con il ministro dell’Istruzione Profumo chiamato oggi pomeriggio a rispondere alla Camera a un’interrogazione presentata dalla pidiellina Paola Frassinetti.

Alla deputata preoccupata per un’eventuale sparizione della Commedia dai programmi, Profumo ha assicurato che “non sussiste alcun rischio che lo studio dell’opera di Dante possa essere eliminata dalla didattica delle scuole. Il contesto scolastico, infatti, rappresenta la sede ottimale per la divulgazione del messaggio culturale che il Sommo Poeta comunica”.

L’ex rettore del Politecnico di Torino, ha ricordato che anche le ultime direttive ministeriali che individuano le “competenze dello studente al termine del percorso liceale prevedono  lo studio intensivo della Divina Commedia quale opera decisiva per il costituirsi dell’intera cultura italiana. Ovviamente – ha sottolineato – tale studio si concentra sugli aspetti artistico culturali dell’opera e tiene conto del contesto storico nel quale la stessa fu prodotta”.

“Gli studenti, guidati dall’insegnante, sono così in grado di leggere il testo con la necessaria consapevolezza critica” ha concluso il ministro dell’Istruzione. Caso chiuso, quindi, e soddisfatta anche la deputata Frassinetti, che ai consulenti dell’Onu risponde per le rime, quasi dantesche: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa”.

Elvio Pasca

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