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Domande flussi. Avanti con la raccolta, aspettando il clic

Forte affluenza agli sportelli di patronati e associazioni. Anolf Torino denuncia: "In vendita i dati dei datori di lavoro"

ROMA – "Raccogliamo trecento domande al giorno e altre trecento persone le dobbiamo mandare via con un appuntamento per i prossimi giorni. La pressione è forte, abbiamo venti operatori impegnati a tempo pieno". Maurizio Crippa, della Centro Immigrati della Cgil di Milano, tasta quotidianamente il polso della corsa alle quote 2007.

Fino a ieri mattina erano già mille e trecento i datori di lavoro che avevano affidato la loro domanda al patronato Inca di corso Porta Vittoria e il flusso non sembra diminuire. "All’inizio abbiamo avuto qualche black out col sistema informatico, ora procediamo". Ma chi si affida al patronato? "Cittadini stranieri che assumono parenti come lavoratori domestici, magari perché le maglie dei ricongiungimenti sono troppo strette, famiglie italiane, piccole imprese artigiane. Sono pochi i clandestini che bussano alle nostre porte, c’è abbastanza informazione, sanno che questa non è una regolarizzazione".

C’è chi chiede rassicurazioni sull’esito della domanda, "ma diciamo a tutti che non c’è alcuna garanzia di arrivare primi" sottolinea Crippa. E in effetti qui sarà tutto affidato alle venti postazioni attive, e quindi ai venti clic con cui verranno spedite al momento giusto le domande. "Speriamo che i server del Viminale reggano" chiosa il sindacalista.

Per evitare che tutto dipenda dalla rapidità dei singoli operatori, le Acli hanno invece optato per un invio centralizzato. "Le domande raccolte in tutta Italia verranno spedite in blocco con un solo clic da un’unica server farm. Poi l’ordine di ricezione dipenderà dallo spacchettamento che farà il sistema del ministero dell’Interno" spiega Ernesto Amato, direttore del Patronato Acli di Roma.

"In questo modo si evita anche il rischio di sportelli che funzionano a macchia di leopardo, perché magari qualcuno di questi il giorno dell’invio ha difficoltà di connessione.- nota Amato – Inoltre, non essendoci na graduatoria legata all’ordine di raccolta, è indifferente consegnarci al domanda oggi o tra una settimana: è il modo migliore per evitare che le code e la corsa al primo posto che abbiamo visto gli scorsi anni di fronte agli uffici postali si trasferiscono nei patronati" .

Lunghe code sono state segnalate nei giorni scorsi di fronte ai patronati di Modena, ma nella cittadina emiliana non c’è stata ressa agli sportelli delle associazioni dei datori di lavoro. "Non c’è folla, la raccolta procede regolarmente, con appuntamenti che arrivano al 10 dicembre. Ci lavorano quattro persone con una media di 300 domande a settimana" dice Ermes Ferrari, della Cna. Il servizio è a pagamento, 100 euro per gli associati, di più per gli "esterni". "Ma le tariffe variano da provincia a provincia" puntualizzano alla Cna di Modena.

Come tutti i patronati che abbiamo contattato, anche all’Anolf di Torino (che è un’associazione) ribadiscono che presso di loro il servizio di raccolta delle domande è gratuito. Tutto tranquillo, dopo qualche intoppo iniziale per la consegna delle password da parte della Prefettura. "Stiamo anche cercando fare da filtro quando le situazioni ci sembrano poco chiare. Si presentano anche persone che ad esempio vogliono assumere gli anziani genitori come lavoratori domestici. Quando ce ne accorgiamo li rimandiamo indietro" dice il co-presidente Mohammad Reza Kiavar.

Non tutti hanno gli stessi scrupoli. "A Porta Palazzo – denuncia Kiavar – c’è chi vende a 100 euro le fotocopie della carte di identità di persone anziane a chi ha bisogno dei dati di un datore di lavoro per fare la domanda. Tanti le comprano, hanno una concezione tipo gratta e vinci: intanto faccio domanda, magari mi va bene…"

(5 dicembre 2007)

Elvio Pasca

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