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Domani il nuovo “click day”, atteso un altro assalto al sistema

Ferrero: "La quantità di domande arrivate ci dice che le esigenze del paese reale sono molto alte"

ROMA – Far saltare il tetto dei 170 mila ingressi; subito un nuovo decreto flussi che risponda alle reali esigenze del paese di lavoratori stranieri; prendere atto dell’ impossibilità di formare le graduatorie.

Sono queste, in sintesi, le questioni urgenti che patronati e sindacati sottopongono al governo dopo il primo dei tre ‘click day’ che ha visto un boom di domande (oltre 350 mila a fronte 170 mila ingressi autorizzati) e lentezze nel sistema informatico.

Le difficoltà sollevano timori per domani, quando sempre dalle 8 del mattino, si potranno inviare le richieste di assunzione di colf e badanti dei paesi che non hanno siglato accordi di cooperazione. E’ atteso un altro assalto al sistema ed altri disagi.

Intanto, il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ribadisce la necessità di approvare la nuova legge per evitare clandestinità. "La quantità di domande arrivate – sostiene – ci dice che le esigenze del paese reale sono molto alte, al di là delle campagne folli della destra. Dobbiamo approvare una nuova legge altrimenti continueremo a stare nell’ emergenza e a produrre nuovi clandestini". La nuova legge a firma Ferrero-Amato prevede infatti nuove modalità di ingresso, più flessibilità per incontrare la domanda e l’offerta, programmazione dei flussi d’ingresso triennale, permesso per ricerca di lavoro, ritorno dello sponsor. Un modo di modellare gli ingressi, dunque, sulle reali esigenze della società, come già ieri ha sollecitato il sottosegretario all’Interno, Marcella Lucidi.

"Il Governo – aveva detto – ha già indicato i suoi obiettivi nel testo di riforma Amato-Ferrero per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, disporre di una conoscenza attendibile e verificabile del reale fabbisogno occupazionale del nostro Paese, valutare la conseguente sostenibilità numerica di nuovi ingressi di lavoratori extracomunitari".

Intanto non accennano a diminuire le polemiche sulla procedura telematica adottata per l’invio delle domande per il decreto flussi e la Cgil ipotizza un contenzioso per violazione delle pari opportunità degli aspiranti datori di lavoro. "Si è visto – afferma il responsabile immigrazione del sindacato, Piero Soldini – che i privati sono stati facilitati rispetto ai patronati. Come dirimere la questione delle graduatorie quando uno sa di aver inviato ad una certa ora ed ha ricevuto l’ok dell’invio ore dopo? Crediamo che il governo debba dare rassicurazioni, dire che tutte le domande che hanno i requisiti verranno accolte. Su questo c’é l’impegno del sottosegretario Lucidi di prendere in considerazione la cosa, ma non è ancora giunta alcuna dichiarazione formale. Un nuovo decreto flussi è l’ unica soluzione di buon senso per far fronte a tutto il contenzioso che si sta creando".

(17 dicembre 2007)

s.c.

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