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Don Ciotti: “Non basta commuoversi, bisogna muoversi”

Roma, 8 luglio 2016 – “Sui temi dell’immigrazione non basta commuoversi, bisogna muoversi. E’ il messaggio lanciato da Don Luigi Ciotti sul palco di Piazza Duomo all’Aquila insieme a e Carlo Petrini di Slow Food in occasione dell’inaugurazione del Festival della Partecipazione, promosso da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, insieme al Comune dell’Aquila.

“L’omicidio di Emmanuel – ha detto Don Ciotti – e’ il segno di un deserto culturale diffuso, di una crescente negazione della dignita’ delle persone nel nostro Paese. C’e’ una violenza che cova nei linguaggi, un naufragio delle coscienze. Non basta condannare la violenza, occorre bonificare le paludi dell’indifferenza e dell’egoismo che rendono possibile tutto questo”.

Secondo Don Ciotti, “serve una grande rivoluzione culturale per affrontare un tema come quello dell’emigrazione. Quanto accaduto ci pone domande ed interrogativi su quello che sta succedendo in un’Europa che sta calpestando le sue radici”. Anche per Carlo Petrini, Presidente di Slow Food, la cultura e’ fondamentale per affrontare il tema delle migrazioni. “L’esodo importante cui assistiamo e’ destinato ad aumentare – ha osservato – Per questo il nostro popolo deve ricordare, avere memoria di quanto accaduto in passato, quando erano i nostri nonni a partire. La scuola deve dire chi siamo stati, cosa abbiamo fatto, raccontare della gente umile che lasciava le sue terre. Questo e’ il nostro Paese”. Lo stesso Paese in cui, ha sottolineato Petrini, “oggi gli immigrati tengono in piedi piu’ della meta’ del Made in Italy alimentare. Sono o non sono nostri fratelli?”, si e’ domandato il presidente di Slow Food.

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