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Dopo un anno. Strage di migranti a Cutro: un’inchiesta in corso, famiglie in lutto e la denuncia di politiche inumane

Roma, 23 febbraio 2024 – Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, un dramma si è consumato al largo del litorale di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, quando un caicco proveniente dalla Turchia, con a bordo circa 180 persone, si è spezzato in due, arenandosi contro una secca. La tragedia ha lasciato dietro di sé 94 vittime, tra cui 34 bambini, mentre un’inchiesta della magistratura è ancora in corso per omissione di soccorso e disastro colposo.

A un anno dalla strage, i familiari delle vittime si sono riuniti in un incontro promosso dalla Cgil insieme ad Arci Crotone e altre associazioni sociali. Alidad Shiri, giornalista di origine afgana che ha perso un cugino di soli 17 anni nel naufragio, ha espresso la loro disperazione e la richiesta di verità e giustizia. Shiri ha denunciato la mancanza di azioni concrete da parte del governo, affermando: “Abbiamo chiesto il ricongiungimento, ma dal governo ci sono state solo parole”.

Filippo Miraglia dell’Arci nazionale ha presentato un dossier dettagliato sul naufragio, mettendo in evidenza la dignità dei familiari delle vittime e dei superstiti contrastata dal comportamento vergognoso e disumano del governo italiano. Miraglia ha sottolineato la necessità di cambiare l’approccio alle politiche migratorie e ha criticato aspramente le politiche governative attuali.

Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale Cgil, ha ribadito che non si tratta di un’emergenza, ma di una questione che richiede un cambiamento radicale nelle politiche migratorie. Ha sottolineato la necessità di creare corridoi legali per permettere l’ingresso di persone per studio, ricerca e lavoro anziché depotenziare il sistema di accoglienza.

La testimonianza di Alidad Shiri e le critiche delle organizzazioni presenti all’incontro sottolineano la mancanza di azioni concrete da parte del governo italiano in risposta a questa tragedia evitabile. La denuncia di politiche inumane e la richiesta di un cambiamento nelle politiche migratorie sono al centro delle voci che si levano a un anno dalla strage di Cutro.

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