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E la giunta leghista tolse le panchine agli immigrati

A Terno d’Isola, nel bergamasco, rimosse le sedute vicino a una kebbaberia. L’opposizione attacca: “Razzismo”. Il sindaco: “Abbiamo solo migliorato la viabilità”

Roma – 15 giugno 2012 – Razzismo o viabilità?

È la polemica scoppiata a Terno d’Isola, paese di settemila abitanti in provincia di Bergamo, dopo che l’amministrazione comunale, un monocolore leghista, ha fatto rimuovere due panchine dal centro storico. Erano tra piazza Martiri e via Mercato, a pochi passi da una kebabberia, e a quanto pare erano diventate un punto di ritrovo per gli immigrati.

L’opposizione ha stampato un volantino che non va per il sottile: “Gli amministratori leghisti tolgono le panchine perché si siedono gli extracomunitari. Razzismo, incapacità di gestire l’ordine pubblico, illegalità. Basta con la Lega padrona”. Il segretario provinciale del Pd Gabriele Riva e il responsabile iIntegrazione, Giacomo Angeloni, accusano il Carroccio di “condurre una battaglia antistorica contro gli immigrati, che sono già parte della società bergamasca”.

Il sindaco Corrado Centurelli  respinge le accuse. “Sono polemiche strumentali, destinate a crollare da sole. Le panchine rimosse – dice – si trovavano su un passaggio stretto, dove le persone facevano capannello. Tra loro c’erano anche degli extracomunitari, ma non e’ questo il problema: la verita’ e’ che spesso non si riusciva a passare, soprattutto le mamme con i passeggini”.

Per il primo cittadino leghista si tratta, quindi, “solo di un problema viabilistico, il razzismo non c’entra proprio niente. A pochi metri ci sono altre panchine dove tutti, extracomunitari e ternesi, possono sedersi”.

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