Roma, 15 settembre 2023 – Le recenti ondate di sbarchi di migranti a Lampedusa hanno sollevato interrogativi sulla gestione della crisi migratoria da parte del governo italiano. Mentre l’isola si trova ad affrontare un aumento degli arrivi, la Segretaria del Partito Democratico (PD), Elly Schlein, ha criticato aspramente le politiche del governo, definendo il suo approccio come una “gara a chi è più cattivo tra Meloni e Salvini.”
Schlein ha specificamente preso di mira un decreto, noto come “decreto Meloni,” che secondo lei, “fa l’esatto opposto di quello che servirebbe per la gestione dei diritti fondamentali dei migranti e richiedenti asilo, rendendo più difficile salvare vite in mare e bloccando le navi che avrebbero potuto aiutare a salvare qualche vita in più.”
Il decreto in questione sembra avere suscitato preoccupazioni legate alla sua effettiva efficacia nel garantire la protezione e i diritti dei migranti. Secondo Schlein, esso sembra smantellare l’accoglienza diffusa e non tiene conto delle difficoltà che i territori italiani stanno affrontando a causa dell’afflusso di migranti. Lei ha invece sottolineato la necessità di risorse aggiuntive e di una regia nazionale sull’accoglienza diffusa come passi fondamentali per affrontare la situazione in modo umanitario ed efficiente.
Le critiche di Schlein hanno riguardato anche le politiche di esternalizzazione del governo italiano, che ha cercato accordi con altri Paesi per gestire la crisi migratoria. Tuttavia, secondo la Segretaria del PD, tali politiche sembrano non aver prodotto i risultati desiderati, con un aumento del 60% degli sbarchi nonostante questi sforzi.
Schlein ha inoltre commentato l’approccio di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e dei suoi alleati nazionalisti ungheresi e polacchi, definendoli “campioni di scaricabarile” che cercano di evocare complotti internazionali per nascondere le proprie responsabilità.
La Segretaria del PD ha sottolineato la necessità di una più ampia solidarietà europea nell’affrontare la crisi migratoria, proponendo l’apertura di vie legali e sicure per l’accesso in Europa e la creazione di corridoi umanitari verso i Paesi europei. Ha anche ribadito la necessità di una “Mare Nostrum europea,” cioè un impegno comune dell’Unione Europea nella gestione delle operazioni di soccorso in mare.
Mentre le critiche al governo italiano si intensificano, la crisi migratoria continua a rappresentare una sfida complessa per l’Italia e l’Europa nel suo complesso, richiedendo una risposta concertata basata su principi umanitari e di solidarietà.