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Elly Schlein: “Tanto impegno per il Titan e poi indifferenza per i migranti che muoiono in mare”

Roma, 22 giugno 2023 – Elly Schlein è di nuovo al centro di un uragano di critiche. Questa volta a far scoppiare il putiferio è stata la sua dichiarazione rispetto alle ricerche del sottomarino disperso nell’oceano Atlantico. Più nello specifico, la segretaria del Partito Democratico ha commentato l’impegno adottato e i soldi impiegati per ritrovare le cinque persone a bordo del Titan e la totale indifferenza, invece, dimostrata nei confronti dei 750 migranti naufragati nei giorni scorsi.

Migranti, Schlein: “Tante forze per il sommergibile, niente per i naufraghi”

“Spero ovviamente che riusciranno a soccorrere le persone del sommergibile. Ma fa impressione il dispiegamento di forze messo in campo nella ricerca. Mentre trovo inaccettabile e ingiusto che nessuno abbia mosso un dito per salvare 750 migranti colpevoli solo di scappare da guerre e discriminazioni”, ha infatti dichiarato Schlein. Nel giro di pochi minuti le sue parole sono state ovviamente strumentalizzate. E così, in un attimo, per i più la segretaria del PD avrebbe sminuito la vita dei cinque esploratori presenti sul Titan.

Ma il discorso di Schlein è ben chiaro e non fa altro che aprire, e sottintendere, una serie di interrogativi. Perchè tutte queste energie non vengono impiegate anche per salvare i migranti? Perchè di fronte a un naufragio non ci scandalizziamo? Perchè le vite di chi fugge da guerre, povertà, persecuzioni e violenza sono meno importanti di altre? Forse perchè alcuni, come quei cinque che avevano pagato 250mila dollari ciascuno per l’escursione, sono ricchi e altri no?

Perchè di fronte a un barcone che arriva, la prima cosa da fare è capire come rispedirli al proprio Paese, sempre che questi uomini, queste donne e questi bambini dimenticati dal mondo riescano a sopravvivere al mare? Perchè continuiamo a costringere le persone a vivere anni in veri e propri lager? Le dichiarazioni di Schlein, insomma, contengono tutte queste domande. E soprattutto un’altra, che inquadra perfettamente quello che sta succedendo: perchè continuiamo a trattare i migranti come numeri e non come persone? E con questo, ovviamente, non si intende sminuire la vita dei cinque dispersi. Ma evidenziare un problema che è sempre più drammatico.

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