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Emergenza Nord Africa. 500 euro a chi esce dall’accoglienza

La “buonuscita” fissata dal ministero dell’Interno per i profughi, che dal 28 febbraio dovranno lasciare le strutture che li hanno ospitati finora. Avranno anche un titolo di viaggio, ma con il loro permesso umanitario possono lavorare solo in Italia

Roma – 19 febbraio 2013 – A meno di dieci giorni dalla scadenza della proroga delle misure di accoglienza per i profughi arrivati in Italia nel corso dell’Emergenza Nord Africa, dal Ministero dell’interno arrivano alcuni chiarimenti sul loro futuro.

Tra le altre cose, il Viminale spiega in una circolare che la Questura può rilasciare un “titolo di viaggio” a chi ha ottenuto un permesso per motivi umanitari e non può avere un passaporto dalle autorità del suo Paese, dopo aver verificato che non rappresenta un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Questo documento gli permetterà di spostarsi anche in altri Paesi europei dell’area Schengen, ma solo per tre mesi e senza la possibilità di lavorare legalmente.

Riguardo all’accoglienza dei miniori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, il Ministero fa sapere che sono stati stanziati 2,5 milioni di euro per rimborsare, tramite le prefetture, gli enti locali. Potranno coprire solo le spese dell’accoglienza “dalla formalizzazione della domanda di asilo e sino all’inserimento nelle strutture del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”, ma intanto sono stati chiesti altri fondi al ministero dell’Economia.

Nella circolare si ribadisce che tra le “misure volte a favorire i percorsi di uscita” ci sono anche i programmi di rimpatrio volontario e assistito gestiti dall’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni. Se poi avanzeranno soldi tra quelli stanziati per questi ultimi due mesi di proroga, andranno utilizzati per assicurare ancora l’accoglienza della persone della categoria “vulnerabili”, finchè non verranno inserite nel Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Fatto sta che la maggioranza dei profughi, tra pochi giorni, dovrà lasciare le strutture di accoglienza. Il ministero dell’interno ha previsto per ognuno di loro una “buonuscita” di 500 euro. Una somma irrisoria, che non placa affatto le ansie sul futuro di migliaia persone per le quali in questi anni non sono stati previsti percorsi di integrazione. C’è da chiedersi quante di loro, senza casa e senza reddito, parlando solo poche parole di italiano, finiranno per strada o nei tanti Salaam Palace delle nostre periferie.

Scarica la circolare del ministero dell’Interno

EP

 

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