I diciottomila profughi non finiranno (subito) per strada. “Importante passare da assistenzialismo ad autonomia”
Roma – 29 dicembre 2012 – I profughi arrivati in Italia durante la guerra in Libia e la Primavera araba non finiranno per strada, almeno nell'immediato. L'Emergenza Nord Africa finisce ufficialmente il 31 dicembre, ma con il passaggio di competenze dalla Protezione Civile al Ministero dell'Interno, si garantirà l'accoglienza per altri due mesi.
È una nota del Viminale a confermare uno scenario di cui si parla da settimane e che comunque non tranquillizza enti locali e associazioni impegnati nell'assistenza ai profughi.
“La conclusione degli interventi straordinari – spiega il ministero – non si concretizzerà nell’abbandono di quelle persone ancora bisognose di protezione, con particolare riferimento a coloro che devono veder definita la loro procedura e a quelli che sono in attesa del rilascio di un permesso umanitario della durata di un anno che consente di svolgere un’attività lavorativa”.
“Gli interventi, fino ad oggi posti in essere, hanno consentito infatti di diminuire il numero delle persone accolte a meno di 18.000 e nei prossimi due mesi il Ministero dell’Interno, attraverso i Prefetti, che subentreranno dal 1° gennaio nella gestione ordinaria, garantirà agli stranieri ancora presenti una accoglienza finalizzata ad una progressiva loro uscita dal sistema anche attraverso programmi di rimpatrio volontario e assistito”.
“Particolare attenzione sarà posta – si legge ancora nella nota – nei confronti di soggetti vulnerabili e di nuclei familiari che potranno godere, se necessario, di ulteriori interventi nel sistema dello SPRAR (Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati). Inoltre, con le risorse dei Fondi europei, saranno attivati ulteriori interventi per favorire percorsi di integrazione e di inclusione nel territorio”.
Una linea d'azione che viene definita “coerente” con quanto concordato con Regioni, Province e Comuni nel “Documento di indirizzo per il superamento dell’emergenza nord-Africa” sul quale è stata sancita l’intesa in Conferenza Unificata lo scorso 26 settembre 2012.
“L’Italia – sottolinea il Viminale – negli ultimi venti anni ha sempre dimostrato l’alto valore degli interventi umanitari posti in essere, a fronte di numeri così elevati e di situazioni personali ed umane così diverse. Nonostante il non favorevole momento economico l’Italia, quasi esclusivamente con risorse nazionali, ha garantito accoglienza ad oltre 62.000 stranieri”.
“Il passaggio alla fase ordinaria – conclude la nota – deve rendere tutti consapevoli della assoluta necessità di sostituire alla fase assistenziale quella di una progressiva autonomia di quanti potranno rimanere sul territorio nazionale”. Basteranno altri due mesi di accoglienza per centrare questo obiettivo?
EP