Pezzotta: “Permessi umanitari o rimpatri assistiti. Dal governo serve un piano per chi è arrivato dal nordafrica”
Roma – 21 maggio 2012 – E’ ancora emergenza per oltre 15mila profughi provenienti dal Nord Africa, soprattutto dalla Libia, che rischiano di diventare irregolari. A denunciarlo, con una interrogazione al premier Mario Monti e al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, e’ l’Udc che sollecita un piano per superare l’emergenza.
“Lo straordinario afflusso di profughi provenienti dal nord Africa durante il 2011 -spiega il deputato centrista Savino Pezzotta- aveva reso necessario un programma di accoglienza di emergenza affidato alla Protezione civile. La stragrande maggioranza dei profughi ha presentato richiesta di asilo, ma sulla base dei dati finora forniti, ben oltre la meta’ dei richiedenti ha avuto risposta negativa e in molti hanno presentato ricorso ai tribunali”.
Secondo gli ultimi dati della Protezione civile (al 13 aprile 2012), 21mila 146 profughi che hanno chiesto asilo sono ancora in accoglienza. Di questi, la stragrande maggioranza e’ in attesa da oltre un anno, rileva Pezzotta, che ricorda come il costo giornaliero per persona nei centri di accoglienza oscilli tra i 40 e i 46 euro per vitto, alloggio e servizi vari.
Dalla delegazione dell’Unhcr per il Sud Europa, oltre che da associazioni e enti locali, sono state presentate alcune proposte al Viminale, come quella, ricorda Pezzotta, del rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo ai profughi, “innanzitutto a coloro che hanno avuto risposta negativa alle proprie istanze, in considerazione della loro particolare situazione, essendo stati costretti ad abbandonare la Libia, dove molti avevano vissuto per anni”.
Altre proposte prevedono un programma di rimpatrio volontario assistito con una dotazione finanziaria “realistica” e misure per la reintegrazione nei Paesi di origine. Era stata avanzata anche la proposta di facilitare il ritorno volontario assistito in Libia appena ve ne siano le condizioni, attraverso un programma apposito e sulla base di un accordo con le autorita’ libiche. Tuttavia, “risulta che finora il governo non abbia presentato alcun piano per superare la situazione di emergenza, ne’ per fornire alle Regioni e agli enti locali una prospettiva sulla sorte di queste persone”, sottolinea il deputato centrista.
“Esiste -avverte Pezzotta- il concreto rischio che oltre 15mila profughi entrino in situazioni di irregolarita’ di soggiorno. Le spese per l’accoglienza, senza fornire soluzioni, gravano pesantemente sul bilancio dello Stato. Le proposte avanzate permetterebbero, in tempi brevi, una forte diminuzione dei costi e della necessita’ di continuare l’accoglienza”.
L’Udc chiede di sapere quale sia il numero delle richieste asilo di persone ancora in accoglienza nelle strutture del programma della Protezione civile; quantie siano state le richieste di asilo respinteavuto il diniego alla loro istanza di asilo; quali programmi siano stati elaborati per favorire l’integrazione sociale e lavorativa delle persone a cui e’ stata riconosciuta la protezione; quale piano esista, infine, per affrontare la condizione socio-legale dei profughi a cui non e’ stata riconosciuta la protezione da parte delle commissioni territoriali.