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Equipaggio della Mare Jonio a processo: favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina

Roma, 29 maggio 2025 – Il Gup del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininnà, ha disposto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati coinvolti nel caso della nave umanitaria Mare Jonio, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato dal trarne profitto.

A finire sotto accusa sono sette persone legate a vario titolo all’organizzazione e alla conduzione della nave. Tra questi:

  • Pietro Marrone, comandante della Mare Jonio
  • Alessandra Metz, legale rappresentante della società armatrice Idra Social Shipping
  • Giuseppe Caccia, vicepresidente del CdA della Idra e capo spedizione
  • Luca Casarini, fondatore della ong Mediterranea Saving Humans
  • Il medico di bordo, Agnese Colpani
  • Il soccorritore, Fabrizio Gatti
  • Il tecnico a bordo, Geogios Apostolopoulos

L’inchiesta nasce da un’operazione di trasbordo di 27 naufraghi, avvenuta nel settembre 2020, dalla nave cargo danese Etienne Maersk alla Mare Jonio, che portò successivamente allo sbarco dei migranti a Pozzallo (Ragusa).

Un elemento chiave dell’indagine è rappresentato da un bonifico da 125mila euro effettuato, due mesi dopo, dalla società armatrice danese Maersk alla Idra Social Shipping. Secondo l’accusa, questa transazione costituisce la prova del profitto ottenuto, e quindi configura l’aggravante al reato contestato.

La prima udienza del processo è fissata per il 21 ottobre 2025, dinanzi al Tribunale di Ragusa. Il caso, destinato a suscitare ampio dibattito politico e sociale, tocca un punto sensibile del diritto penale e dei diritti umani: il confine tra solidarietà e reato nell’ambito del soccorso in mare.

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