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Ermal Meta, Cecile e Mahmood. I figli degli immigrati conquistano Sanremo 

Tre Nuove Proposte su otto sono seconde generazioni. E c’è pure Michael Leonardi, italo-australiano. Ecco chi sono e i VIDEO delle loro canzoni

Roma – 15 dicembre 2015 – Altro che i tempi biblici della riforma della cittadinanza. Se il festival di Sanremo fosse davvero lo specchio del Paese, le seconde generazioni avrebbero vinto da tempo la loro battaglia. 

Tra gli otto  finalisti della sezione Nuove Proposte che a febbraio si sfideranno sul palco dell’Ariston, infatti, tre sono figli di immigrati. La nuova Italia che canta. 

Il più conosciuto è probabilmente Ermal Meta, 34 anni, arrivato a Bari con la sua famiglia dall’Albania quando ne aveva 10. Dopo tre album con il suo gruppo la Fame di Camilla si è dedicato a una carriera da autore. A Sanremo tornerà  sotto il riflettori con Odio Le FavoleVIDEO

 

 

Cecile Vanessa Ngo Noug è nata a Roma ventuno anni fa, da una mamma camerunense. Sul sito del Festival la presentano come “cestista, rapper, cantante, ballerina, performer, attrice e violinista”,   la sua fantastica voce canterà N.E.G.R.A., un pugno nello  stomaco a quanti “guardano il mio colore come fossi extraterrestre”. VIDEO

 

 

È invece figlio di un egiziano e di una sarda il milanese Alessandro Mahmoud, 34 anni, in arte Mahmood. Anima soul e R & B con sconfinamenti nella musica elettronica. Già concorrente di X Factor, a Sanremo canterà Dimentica,  “un pezzo autobiografico e introspettivo: parla di me, del mio percorso”. VIDEO

 

 

 

Ai tre moschettieri delle seconde generazioni, potremmo aggiungere in realtà anche un’altra nuova proposta, Michael Vaiasinni, in arte Michael Leonardi. Pure lui è figlio di immigrati, ma italiani (siciliani per la precisione) in Australia. Tenore, 25 anni,  torna nel Paese dei sui avi per far sentire a tutti la sua RinasceraiVIDEO

EP

 

 

 

 

 

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