in

Europarlamento, ok a Guardia costiera e di frontiera europea

Avrà squadre di intervento rapide che potranno intervenire in caso di crisi in uno Stato membro, 125 agenti saranno messi a disposizione dall’Italia. “Non è bacchetta magica ma primo passo necessario”

 

 

Strasburgo  – 6 luglio 2016 – Il Parlamento europeo ha approvato oggi definitivamente la creazione di un sistema UE di controllo delle frontiere, che riunisce l’agenzia comunitaria di frontiera Frontex e le autorità di gestione delle frontiere nazionali.  Secondo le nuove regole, le autorità nazionali continueranno a occuparsi delle attività giornaliere di gestione, ma in situazioni critiche, potranno chiedere l’intervento della nuova Agenzia europea per la guardia costiera e di frontiera, che potrà dislocare rapidamente squadre d’intervento.

Per il relatore Artis Pabriks (PPE, LV): “Il regolamento dell’Agenzia europea per la guardia costiera e di frontiera renderà più sicure e meglio gestite le frontiere esterne dell’UE. Non si tratta di una bacchetta magica che può risolvere la crisi dell’immigrazione che sta affrontando oggi l’UE, oppure ripristinare completamente la fiducia nella zona Schengen, ma si tratta di un primo passo davvero necessario”. La risoluzione legislativa è stata approvata con 483 voti a favore, 181 contrari e 48 astensioni.

Così una nota dell’Europarlamento spiega come funzionerà la Guardia costiera e di frontiera europea:

Interventi rapidi alle frontiere in situazioni di crisi

Nei casi in cui uno Stato membro si trovi confrontato a un aumento della pressione al suo confine esterno, come una pressione migratoria sproporzionata o una forte presenza di criminalità transfrontaliera, delle squadre d’intervento rapido alle frontiere potrebbero essere utilizzate temporaneamente o su richiesta di uno Stato membro dell’UE o da una decisione del Consiglio.

-Su richiesta di uno Stato membro: le autorità nazionali e l’Agenzia concordano un piano operativo per l’invio, entro cinque giorni lavorativi, di personale e delle attrezzature tecniche necessarie;

-Nel caso in cui uno Stato membro non attui le misure proposte dall’Agenzia o la pressione migratoria comprometta il funzionamento dei confini dell’area Schengen, la Commissione europea può presentare al Consiglio una proposta di intervento. Il Consiglio deciderà quindi sulla necessità di inviare le squadre di intervento. Il piano operativo dovrà essere poi concordato con lo Stato membro interessato e l’Agenzia prima del trasferimento in loco della squadra.

-Se uno Stato membro dovesse rifiutare un intervento deciso dal Consiglio, gli altri Stati membri dell’UE potranno reintrodurre i controlli alle frontiere interne.

Operazioni di rimpatrio

L’Agenzia avrà un ruolo maggiore rispetto a quello odierno dell’agenzia Frontex nel rimpatrio dei migranti verso il loro Paese di origine, ma solo quando l’esecuzione di decisioni che sono già state adottate dalle autorità nazionali e le disposizioni per il rimpatrio saranno state ulteriormente rafforzate da garanzie sui diritti fondamentali. L’Agenzia non si occuperà del rimpatrio tra Paesi non-UE.

Squadre di guardie e dotazione di attrezzature tecniche

L’Agenzia non disporrà di guardie di frontiera proprie, ma potrà contare su una riserva di reazione rapida formata da 1.500 guardie di frontiera nominate dagli Stati membri.

I deputati si sono assicurati che le squadre di guardie di frontiera della riserva di reazione rapida saranno dotate dell’attrezzatura necessaria, con l’inserimento di una norma che renda disponibile l’attrezzatura entro 10 giorni dall’approvazione del piano operativo.

Responsabilità e informazione

L’Agenzia sarà responsabile nei confronti del Parlamento europeo e del Consiglio. Il Parlamento sarà informato tramite relazioni regolari e l’accesso alle informazioni per i deputati.

Cooperazione con altre agenzie

I mandati dell’Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA) e dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) saranno allineati con quella dell’Agenzia di guardia delle frontiere, in modo da consentire a tutte e tre le agenzie di coordinare le loro operazioni in mare e condividere le informazioni.

Avranno il potere di sostenere le autorità nazionali che svolgono compiti di guardia costiera a livello nazionale e comunitario e, se del caso, a livello internazionale.

Prossime tappe

Il testo votato dal Parlamento europeo sarà inviato al Consiglio per approvazione. La legislazione dovrebbe entrare in vigore in autunno.

 

Contributo di ogni Stato membro

Paese Personale

Austri 34

Belgio 30

Bulgaria 40

Croazia 65

Cipro 8

Repubblica ceca 20

Danimarca 29

Estonia 18

Finlandia 30

Francia 170

Ungheria 65

Italia 125

Lettonia 30

Lituania 39

Lussemburgo 8

Malta 6

Olanda 50

Polonia 100

Portogallo 47

Romania 75

Slovacchia 35

Slovenia 35

Spagna 111

Svezia 17

Liechtenstein *

Norvegia 20

Islanda 2

Svizzera 16

Totale 1.500

 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Manuela, un’altra bimba nata sulla nave della Marina Militare

Università, si chiudono le iscrizioni dall’estero per gli studenti stranieri