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False assunzioni, indagine allo Sportello Unico

Torino: arrestata responsabile del settore lavoro. Soldi e regali per i “nulla osta”

Torino – 17 novembre 2008 – Un giro di false assunzioni per portare a Torino, con i flussi d’ingresso, cittadini pakistani, bengalesi e cinesi. Grazie a qualche “aggancio” allo Sportello Unico per l’Immigrazione. 

È lo scenario ipotizzato da un’inchiesta della Squadra Mobile di Torino e della sezione di Polizia giudiziaria della Procura, che stamattina ha portato a 11 misure di custodia cautelare (9 in carcere e 2 ai domiciliari), per un totale di 14 indagati. Tra questi, anche due dipendenti della Prefettura, un poliziotto e un vigile urbano.

L’indagine, coordinata dal pm Sandro Ausiello, parte da 200 nulla osta al lavoro che sarebbero stati concessi in base a documenti falsi.

Un primo filone di inchiesta riguarda i titolari di uno studio di consulenza del lavoro che avrebbero fornito a immigrati pachistani e bengalesi dei finti datori di lavoro, spesso compiacenti ma in molti casi all’oscuto di tutto. Un secondo filone passa invece al vaglio la posizione di una coppia di coniugi cinesi che avrebbero portato in Italia, sempre con false assunzioni, un centinaio di connazionali, con tariffe che andavano dai 7 ai 15mila euro.

I due cinesi si sarebbero anche procurati, con regali (si parla di ostriche e champagne) e piccole somme di denaro, la complicità di una responsabile del settore lavoro dello Sportello unico, che è stata arrestata. Un altro impiegato dello Sportello avrebbe invece segnalato loro  datori di lavoro compiacenti (fra i quali ci sarebbe un vigile urbano), mentre un ufficiale di polizia in servizio allo sportello avrebbe accelerato le pratiche.

L’indagine, comunque, non è conclusa. Gli inquirenti, con i quali sta collaborando la Prefettura di Torino, esamineranno ora altri nulla osta sospetti.

EP

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