"Siamo figli di una storia che ci poneva dalla parte degli emigranti" ROMA, 21 febbraio 2009 – Un processo che favorisca la piena integrazione degli immigrati in Italia può portare grandi benefici per la società del nostro paese, soprattutto in un momento di crisi economica come quella che l’Italia sta attraversando.
A spiegarlo è stato ieri il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha sottolineato come gli immigrati in Italia "non si sentano stabilmente italiani, ma emigranti in attesa di tornare in patria".
Un dato evidenziato dal fatto che, a fronte dei nove punti percentuali di Pil prodotti dagli immigrati, "è di 30 miliardi di euro la quota delle rimesse", ovvero di quanto gli immigrati che lavorano in Italia inviano nei paesi di origine.
Fini ha poi ricordato che, come italiani, "siamo figli di una storia che ci poneva dalla parte degli emigranti. Ci sono state fasi in cui l’economia nazionale aveva dai nostri emigranti risorse cospicue che oggi potrebbero essere costituite dal lavoro degli immigrati. Credo che sia il modo migliore per onorare la nostra storia nazionale perchè parlare di storia e di identità nazionale significa guardare tutte le fotografie di questa identità, comprese quelle che ritraevano gli italiani appena sbarcati ad Ellis Island".
Per fare questo "occorre soprattutto fuggire da quell’atteggiamento che punta a congelare lo straniero nella propria identità. Il pericolo – ha concluso Fini – è quello di produrre un ‘melting pot’ fatto di enclaves etniche chiuse ed autoreferenziali".