Roma, 30 gennaio 2020 – Cinquantacinque stranieri, in prevalenza nordafricani, sono stati denunciati dai carabinieri di Sanremo, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Imperia (e battezzata “Ombra”), che ha permesso di scoprire una serie di assunzioni fittizie come badanti o collaboratori domestici, finalizzate a far prendere il permesso di soggiorno a migranti che poi venivano licenziati.
Nei guai sono finiti 30 uomini e 8 donne assunti e 14 uomini e 3 donne nel ruolo di “datori di lavoro”. Devono rispondere a vario titolo di violazioni alla normativa sugli stranieri, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita e truffa aggravata.
Gli investigatori hanno appurato che i lavoratori assunti venivano poi licenziati per “giusta causa oggettiva” (riconducibile a ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa), ma verità era che il datore di lavoro non poteva erogare, o continuare a erogare, al dipendente lo stipendio e garantire il pagamento dei premi assistenziali e previdenziali.
Dalle indagini, partite nel 2018, è emerso come gli indagati avessero posto in essere rapporti di lavoro formalmente regolari (ma in realtà inesistenti), non solo per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, ma in alcuni casi anche le indennità a sostegno della famiglia erogate dallo Stato, come l’assegno per il Nucleo Familiare (Anf) o l’Assicurazione Sociale Per l’Impiego (Indennità Aspi).