Le domande non sono state ancora ordinate in ogni provincia per nazionalità e settori di lavoro. Gli Sportelli unici: "Il sistema si blocca" Roma – 5 febbraio 2008 – A un mese e mezzo dal primo clic day, famiglie e imprese che hanno spedito una domanda di assunzione non sanno ancora quante chance hanno di far arrivare il lavoratore (regolarmente) in Italia.
Anche se su www.interno.it è possibile seguire le peripezie delle pratiche tra Questure, Direzioni provinciali del lavoro e centri per l’impiego, mancano le graduatorie, cioè l’informazione più utile. Solo incrociando gli orari di spedizione per nazionalità del lavoratore e settore di impiego con le quote disponibili in ogni provincia, i datori di lavoro possono infatti scoprire se è solo una questione di tempo oppure se con ogni probabilità la loro domanda non verrà mai presa in considerazione.
“I nominativi sono stati caricati tutti insieme, in ordine di arrivo, ma andrebbero filtrati per le varie categorie in modo da avere graduatorie utili. È un lavoro che dovrebbe fare il ministero, ma ad oggi non ci sono novità” ammette Carlo Ricciardi, responsabile dello Sportello Unico Immigrazione (SUI) di Torino. La graduatoria sarà solo la prima tappa utile verso il nulla osta, basti pensare che il fatto che nella domanda si autocertifichi tutto, non sono esclusi controlli successivi: “Per sapere che un’azienda è attiva, dovremo chiedere o no una visura camerale?” osserva Ricciardi.
“Noi cominceremo a lavorare le domande la settimana prossima” spiegano all’Ufficio relazioni con il Pubblico della Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia. “Finora abbiamo avuto diversi problemi con il programma informatico, non riuscivamo ad accedere. Il problema grosso però è che abbiamo 60mila domande alle quali potranno dedicarsi a tempo pieno solo due persone. Ancora non sappiamo quante ne smaltiremo al giorno”.
“Mancano la graduatorie e il programma si blocca, non so se è dovuto a un sovraffollamento o a lavori di aggiornamento” dice Gabriella D’Orso, responsabile del SUI di Napoli. “In queste condizioni abbiamo potuto inviare i nominativi al centro per l’impiego, un passaggio piuttosto banale, ma la Direzione Provinciale del Lavoro potrebbe decidere di aspettare, per non rischiare, senza graduatorie, di lavorare su domande che comunque non potrebbero aggiudicarsi una quota”.
Il blocco è più grave lì dove non è ancora chiusa la partita dei vecchi flussi d’ingresso. “La situazione è disastrosa. L’impegno di dirigenti e lavoratori della prefettura non basta, manca il personale e così ci sono da smaltire 6mila domande del 2006” racconta Maurizio Crippa, della Camera del Lavoro di Milano. “Intanto arrivano qui valanghe di persone che hanno spedito la domanda a dicembre tramite il patronato e possiamo solo dire loro di tornarsene a casa perché quelle domande saranno lavorate tra mesi. Comunque, per ora, non ci sono graduatorie”.
A Roma, altro fronte caldissimo dei flussi 2006, hanno quasi finito con le vecchie domande e inizieranno a giorni con quelle nuove “Anche senza graduatorie settore per settore, si potranno comunque lavorare quelle con un orario molto vicino alle 8.00” suggeriscono al SUI della Capitale. “Il problema si porrà piuttosto per le domande presentate più tardi, perchè si rischierebbe di sforare il limite. Speriamo che per allora le graduatorie siano disponibili”.
Intanto, a Trento, le graduatorie se le sono fatte da soli. Il Servizio Lavoro della provincia autonoma ha messo online su www.cinformi.it i prospetti con gli orari “utili” per sperare in una quota e un form in cui si può inserire nome e cognome del lavoratore per scoprire in che posizione si trova. “Le domande sono in fase di valutazione da parte del Servizio lavoro per le verifiche di legge, quindi sono graduatorie provvisorie” avvertono. Ma, considerata la situazione nel resto d’Italia, anche una graduatoria provvisoria vale oro.