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Flussi. Consulenti del lavoro: “Aprire a tutte le domande”

La presidente dell’Ordine Marina Calderone: "Ci sono tutte le condizioni per l’inserimento di questi lavoratori" Roma – 12 settembre 2008 – Non  sono solo imprese, famiglie e lavoratori, cioè i protagonisti dell’ultima corsa alle quote, a chiedere che si sfondi il tetto dei 170mila ingressi autorizzati dal governo. Sullo stesso fronte si schiera chi li ha aiutati a presentare le domande.

Come i patronati , anche i Consulenti del lavoro sono convinti che quanti hanno le carte in regola dovrebbero avere la possibilità di portare a termine l’assunzione. Questo anche alle luce dei problemi che sono saltati fuori durante i clic day e che, a Milano, hanno causato la sospensione di alcune graduatorie .

“Come consulenti del lavoro auspichiamo un intervento normativo. Bisogna ampliare le possibilità di ingresso in Italia per tutti i lavoratori per i quali sono state presentate le domande” dice a Stranieriinitalia.it Marina Calderone, presidente del consigli nazionale dell’Ordine, secondo la quale “ci sono tutte le condizioni per un buon inserimento di questi lavoratori stranieri nel nostro Paese”.

“I problemi – spiega Calderone – riguardano chi non ha punti di riferimento, una casa, un reddito, ma qui abbiamo aziende che hanno già preso degli impegni, c’è il posto di lavoro, la garanzia dell’alloggio… Permettere queste assunzioni, sarebbe un esempio di politica seria dell’immigrazione”.

Anche ai consulenti del lavoro, che pure furono autorizzati in extremis a inviare cumulativamente le domande, il sistema di spedizione telematica ha creato diversi problemi.

“I nostri invii sono stati penalizzati perché più lenti rispetto a quelli di chi ha spedito da solo. Anche se tutto era stato fatto bene, dopo il clic bisognava aspettare a lungo prima che arrivasse l’ultima domanda” racconta Silvia Bradaschia, della Fondazione studi del consiglio nazionale dell’Ordine.

“Sarebbe stato meglio – commenta – far partire e arrivare tutto il pacchetto contemporaneamente, non una domanda alla volta”. Così sarebbe stato però penalizzato chi spediva la domanda da solo, perché i clic di patronati e associazioni avrebbero saturato alle 8.00 tutte le quote disponibili.

Intanto, anche Bradaschia conferma i blocchi delle domande degli srilankesi: “Sì, ce lo hanno segnalato molti consulenti. E insieme a quelle domande si fermavano tutte quelle che, nell’invio cumulativo, erano in coda”.

Elvo Pasca

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