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Flussi. I patronati: “Sistema in tilt, queste graduatorie non saranno eque…”

La denuncia di chi ha assistito i datori di lavoro. “Una clausola di salvaguardia per le tantissime domande che hanno subito disagi”

ROMA – È negativo il bilancio sul primo clic day tracciato da associazioni e patronati. Gli sportelli che, in base ai protocolli di intea siglati con il ministero dell’Interno, hanno spedito per conto di centinaia migliaia di datori di lavoro le domande di assunzione puntano il dito contro il cattivo funzionamento del sistema informatico, che ha fatto registare rallentamenti edisfunzioni e non garantirebbe quindi un’equa assegnazione delle quote in base all’ordine di invio delle domande.

"Le graduatorie sono da rivedere" ha affermato Michele Consiglio delle Acli che ha ipotizzato il ricorso al sorteggio: "Il sistema ha mostrato gravi limiti. I piu’ penalizzati sono coloro che si sono rivolti ai patronati, ossia anziani, disabili, famiglie, che hanno poca dimestichezza con il pc. E’ una situazione inaccettabile".

Secondo Guglielmo Loy della Uil, per il decreto flussi c’e’ stata la "solita fila. Il sistema informativo lavora con un’ esasperante lentezza. Verificheremo nelle prossime ore se le procedure informatiche rispondono ai criteri di trasparenza e di pari opportunita’ che erano la ‘conditio sine qua non’ per la sottoscrizione del protocollo tra Patronati e Ministero dell’ Interno".

"Quasi dappertutto, i computer dei patronati, incaricati di raccogliere le domande dei datori di lavoro – ha osservato l’Inca-Cgil – non sono riusciti a trasmettere le pratiche al Viminale, e quando ci sono riusciti, il ritmo e’ stato di una pratica ogni 20 minuti. Sembra che non sia cosi’ invece per i privati che hanno inviato regolarmente".

Il Codacons ha denunciato che "il sito del ministero dell’ interno non riceveva le domande". Ha chiesto al Viminale un’ indagine immediata e una proroga dei termini.

Per l’Arci, "la situazione e’ gravissima. Abbiamo registrato che il sistema e’ inadatto e inadeguato". Filippo Miraglia dell’Arci ha posto la questione del numero delle richieste, gia’ fuori quota, e ha chiesto al governo di convocare un tavolo straordinario.

Anche il presidente dell’Inas Cisl, Giancarlo Panero, ha parlato di "notevoli problemi" nel sistema del Viminale per la trasmissione delle domande: lentezza, blocco per alcune ore delle stesse linee e rilevanti difficolta’ a contattare lo stesso ministero. "Questo implica – ha precisato – grandi difficolta’ a tutelare nel modo migliore gli immigrati e anche a collaborare con la pubblica amministrazione. L’Inas Cisl chiede “una clausola di salvaguardia al ministero dell’Interno per le tantissime domande che hanno subito disagi, certamente non imputabili al nostro impegno e alla nostra volonta"’.

(15 dicembre 2007)

EP

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