Pino Gulia (Acli): "Come è stata calcolata la capacità economica delle famiglie?" Roma – 16 settembre 2008 – "Perché ci sono tante domande respinte? Come è stato valutato il reddito di chi chiedeva una colf o una badante? Alle famiglie è stata data la possibilità di integrare le dichiarazioni?"
Mentre si attende col fiato sospeso la sentenza del Tar che potrebbe dare uno scossone mortale alle graduatorie, il responsabile immigrazione delle Acli, Pino Gulia, apre un nuovo capitolo nei cahiers de doléances sui flussi 2007. E lo fa puntando il dito sul calcolo del reddito richiesto chi voleva assumere lavoratori domestici.
"Quando a dicembre scorso preparavamo insieme agli altri patronati le domande dei datori di lavoro, abbiamo chiesto chiarimenti riguardo all’indicazione del reddito. Non sapevamo, ad esempio, come regolarci quando c’erano delle detrazioni, se calcolarle oppure no. Il Viminale ha girato la domanda al ministero del Lavoro, che però non ci ha mai risposto" racconta Gulia.
È così che il patronato ha scelto di seguire la linea suggerita dai suoi esperti, indicando il reddito complessivo al netto dell’imposta Irpef. Una soluzione annunciata a dicembre scorso anche dal direttore generale del patronato, Damiano Bettoni, che, in un comunicato, lamentò l’assenza di chiarimenti da parte del ministero del Lavoro.
Ora, a far sospettare che sul reddito ci siano state delle incomprensioni, è l’altissimo numero di domande respinte, circa il 40%. Nella maggior parte dei casi i "no" sono arrivati proprio dalle Direzioni provinciali del Lavoro, che valutano la capacità economica di chi assume. Tante di quelle domande potrebbero essere state bocciate, questa è la tesi delle Acli, per un’interpretazione sbagliata di come andava indicato il reddito.
"Molti datori di lavoro – dice Gulia – ci hanno segnalato che sono stati bocciati per il reddito anche se, secondo i loro calcoli, superavano la soglia richiesta. Inoltre, non è stata data loro la possibilità di dimostrarlo, ad esempio con un’integrazione alla domanda. Vorremmo che, anche su questo, si facesse chiarezza".
Elvio Pasca