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FOGGIA: PRESIDENTE COMUNITA’ STRANIERE, DISCRIMINAZIONE STILE SOWETO

Foggia, 3 apr. – (Adnkronos) – ”Pensavamo di vivere in un paese democratico. Pensavamo di essere tutelati dalla Carta Costituzionale. Pensavamo di non rivivere quello che ha sopportato il popolo sudafricano: l’apartheid. Non e’ esagerazione”. Cosi’ Habib Sghaier, presidente dell’associazione delle Comunita’ Straniere in Italia (Acsi), con sede proprio nel capoluogo dauno, commenta la decisione dell’Ataf di Foggia, l’azienda dei trasporti cittadini, di istituire percorsi e fermate diversi delle linee dei pullman che servono la frazione di Borgo Mezzanone, per i residenti, e il vicino centro per accoglienza per immigrati (Cara). ”Invece, la miopia politica pre-elettorale – aggiunge – ci obbliga ad accettare un’altra discriminazione. Non si votera’ a Manfredonia (nella cui giurisdizione ricade la frazione ndr) ma i residenti nel Borgo dipendono da Foggia, in quanto sfrattati. L’Ataf, diretta da un leader provinciale del Partito Democratico – prosegue Sghaier – decreta la separazione degli ospiti del campo di Borgo Mezzanone dalle altre utenze. Proprio alcuni mesi fa, un altro dirigente del Pd, sgombero’ il campo dei Rom romeni da via del Mare, poche ore prima del Santo Natale. L’Acsi non nega che un problema c’e’ stato – precisa – ma l’Ataf non ha cercato di affrontarlo attraverso i mediatori culturali, gli interpreti, l’associazionismo degli immigrati, per farsi conoscere, capire ed ascoltare gli interessati. Tutti gli interessati”. ”L’Ataf non ha rispettato le risoluzioni Onu e quelle del Parlamento Europeo inerenti le discriminazioni d’ogni genere. Che dire – osserva il presidente dell’Acsi – l’Ataf si e’ comportata esattamente come Ian Smith a Soweto: separazione sull’autobus, separazione dei campi rom, lontano dal centro abitato. Allora, l’integrazione pubblicizzata dal Partito democratico, quando arrivera’? E’ disperazione elettorale o inadempienza politica?”, conclude Sgahier.

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