La sfida dell’integrazione si vince con la sinergia tra tutti gli attori in campo Milano, 22 marzo 2010 – La sicurezza e’ un sfida educativa che deve coinvolgere ciascun cittadino e il contrasto all’immigrazione illegale deve partire da una collaborazione tra le istituzioni: Unione europea, governi nazionali, ma anche Regioni, Province e Comuni.
Sono concetti espressi dal presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto al convegno "Democrazia, legalita’ e immigrazione. Cos’e’ cambiato?", organizzato all’auditorium Gaber dal sindacato della Polizia di Stato Ugl.
"Tutti dobbiamo sentirci coinvolti nel promuovere una cultura della legalita’ – ha spiegato il presidente della Regione Lombardia – Forze dell’Ordine, Istituzioni ma anche cittadini ed associazioni. La fonte primaria delle sicurezza – ha continuato – e’ costituita dalla coscienza e dalla responsabilita’ umana e civile di ciascuno, da una educazione che insegna a desiderare la giustizia e che crea una vera e propria cultura alla quale tutti apparteniamo". Formigoni ha poi ricordato le politiche in tema di sicurezza e di legalita’ e trasparenza negli appalti pubblici messe a punto negli ultimi 15 anni da Regione Lombardia.
Dallo stanziamento di 95 milioni di euro tra il 2000 e il 2009 per la sicurezza urbana, al protocollo d’intesa per la tutela della legalita’ nel settore degli appalti pubblici (sottoscritto con Prefettura, Assimpredil, Ance, Fnm e Infrastrutture lombarde) al Comitato per la legalita’ e la trasparenza delle procedure regionali, che, ha sottolineato il presidente Formigoni, "ha tratto origine dalla mia ferma volonta’ di mettere in campo tutti i piu’ efficaci mezzi utili a approfondire lo studio delle procedure di controllo per la prevenzione delle infiltrazioni della criminalita’ organizzata".
"Il tema dell’immigrazione – ha invece sottolineato Formigoni – e’ un fenomeno cosi’ variegato che puo’ essere affrontato solo a partire da una collaborazione tra le istituzioni che devono sostenere la creazione di un clima culturale e di convivenza in cui non venga lasciato spazio all’illegalita’. Essa infatti lede ad ogni livello non solo la sicurezza dei cittadini, ma anche lo sviluppo del tessuto sociale, minando la possibilita’ stessa di esprimersi in tutta liberta’ e fiducia Ci sono responsabilita’ forti che dovrebbero essere assunte meglio, in maniera piu’ chiara e distinta, ad esempio dall’Unione Europea, certamente dagli Stati, ma anche dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, che sono chiamati a lavorare fianco a fianco. La sfida dell’integrazione, infatti, si vince a partire da una sempre maggiore ed efficace sinergia tra tutti gli attori in campo".