Menu

Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

in

Francia: dal primo luglio mercato lavoro aperto a 8 Paesi nuova Ue

I lavoratori romeni e bulgari, entrati nell’Unione europea nel 2007, resteranno invece sottoposti a un regime derogatorio. PARIGI, 29 maggio 2008 – Basta – ha deciso il presidente Nicolas Sarkkozy – con quel fantasma dell’ "idraulico polacco" che spinse i francesi a bocciare nel maggio 2005 la Costituzione europea per paura che il trattato, aprendo ai lavoratori dell’est, aggravasse la disoccupazione!

Anzi la Francia aprirà dal primo luglio – con un anno di anticipo sulla tabella di marcia prevista – il suo mercato del lavoro a otto paesi post-comunisti entrati nell’Unione europea nel 2004. Sarà il primo luglio, cioé il primo giorno della presidenza francese dell’Ue. E Sarkozy, da grande comunicatore, non si è fatto sfuggire l’ occasione.

"Confermo che tutte le barriere saranno tolte a partire dal primo luglio", cioè con un anno d’anticipo, ha detto Sarkozy in una conferenza stampa congiunta con il presidente polacco Lech Kaczynski. "Credo all’Europa, cerco di dimostrarlo qui in Polonia", ha detto ancora Sarkozy, a Varsavia per un vertice bilaterale, al termine del quale hanno firmato un "partenariato strategico" per rafforzare la cooperazione nei settori dell’ agricoltura, dell’ energia e degli studi superiori.

Eppure fu proprio lo spettro del ‘plombier polonais’, l’ idraulico polacco – cioé l’ arrivo a Parigi del lavoratore straniero a basso costo – il primo motivo del ‘no’ dei francesi al referendum sul trattato costituzionale. Lo indicò un sondaggio realizzato dalla Tns-Sofres per le Monde, subito dopo lo scrutinio. Ad evocare la figura dell’ idraulico polacco fu, nell’ aprile di quell’ anno, l’ ex Commissario europeo al mercato interno, l’ olandese Frits Bolkestein, parlando delle difficoltà di trovare in Francia un idraulico per la sua casa di campagna che da una trentina d’ anni ha nel nord del paese: "E dunque ben venga un idraulico polacco!", esclamò Bolkestein, già odiato in Francia per il suo contesto progetto di liberalizzazione dei servizi.

Estrema destra ed estrema sinistra si ritrovarono ad agitare così la minaccia dell’ idraulico polacco per convincere i francesi a bocciare la Costituzione europea. Una posizione che guadagno anche larghe fette dell’ elettorato della destra di governo e dei socialisti. Frontiere dunque aperte dal primo luglio, ha deciso Sarkozy, ai lavoratori provenienti dagli otto paesi ex comunisti: Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania e Slovenia. I lavoratori romeni e bulgari, entrati nell’Unione europea nel 2007, resteranno invece sottoposti a un regime derogatorio.

La Commissione europea ha apprezzato la decisione di Sarkozy: "E’ di buon auspicio per la presidenza francese dell’ Ue. La decisione è basata sulla realtà del mercato del lavoro: gli idraulici polacchi non sono venuti in Francia", ha ricordato il commissario europeo all’ occupazione, Vladimir Spidla.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]
Exit mobile version