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Francia, i punti principali della riforma dell’immigrazione

Roma, 25 dicembre 2023 – Il Parlamento francese ha modificato le regole in materia di immigrazione con l’approvazione definitiva lo scorso 19 dicembre del disegno di legge “Pour contrôler l’immigration, améliorer l’intégration”, anche nota come “Loi Darmanin”, dal nome del suo principale promotore. L’esecutivo ha comunque deciso di interpellare il Conseil Constitutionnel per assicurarsi che la legge non violi i principi della Costituzione francese: diversi punti hanno infatti sollevato perplessità anche al proprio interno, in particolare quelli relativi alle quote migratorie e alle condizioni che permettono il ricongiungimento familiare. Sotto esame anche la condotta della Commissione Mista Paritaria per un possibile vizio procedurale.

La Corte ha un mese per esprimersi in proposito. Se uno o più articoli verranno giudicati incostituzionali, il disegno di legge tornerà all’esame delle Camere, altrimenti verrà promulgato, sancendo una stretta alle attuali politiche migratorie francesi.

Ecco i punti principali:

Restrizione dei benefici. La legge introduce una distinzione tra stranieri che si trovano “in situazione di lavoro” e quelli che non lo sono, con ricadute sulla possibilità di chiedere contributi sociali. Ad esempio, gli immigrati che non lavorano dovranno attendere 5 anni prima di avere diritto agli assegni familiari, mentre l’attesa scende a 30 mesi per i lavoratori. Per l’aiuto principale all’abitazione, noto come APL, il requisito di residenza è fissato a cinque anni per gli stranieri non occupati e a tre mesi per gli altri. Le restrizioni non si applicano agli studenti stranieri, ai rifugiati o ai titolari di permessi di soggiorno.

Regolarizzazione delle persone prive di documenti. La legge dà ai prefetti (funzionari statali locali con ampi poteri amministrativi) la discrezionalità di regolarizzare i lavoratori privi di documenti che svolgono professioni con grande richiesta di manodopera. Potrà essere rilasciato un permesso di soggiorno di un anno, a condizione che il richiedente risieda in Francia da almeno tre anni e abbia esercitato un’attività retribuita per almeno 12 degli ultimi 24 mesi. I lavoratori privi di documenti potranno richiedere questo permesso di soggiorno senza l’approvazione del datore di lavoro. Si tratta di un esperimento che si concluderà alla fine del 2026.

Quote migratorie. La legge ha introdotto il concetto di quota massima di stranieri ammessi nel paese, la cui entità sarà fissata dal Parlamento. Il provvedimento riguarda i prossimi tre anni, e non riguarderà i richiedenti asilo.

Revoca della cittadinanza. Sarà possibile privare della cittadinanza francese i cittadini che ne possiedono una seconda in caso di condanna per omicidio intenzionale contro qualsiasi persona in una “posizione di pubblica autorità”, come agenti di polizia, giudici militari e funzionari amministrativi.

Jus Soli È stato limitato il diritto di ottenere la cittadinanza francese per nascita sul territorio. Alle persone nate in Francia da genitori stranieri non verrà più concessa automaticamente la nazionalità francese al raggiungimento della maggiore età: dovranno invece farne richiesta tra i 16 e i 18 anni. La richiesta non sarà possibile in caso di precedente condanna.

Soggiorno irregolare. La legge ripristina il “reato di soggiorno illegale” abolito nel 2012. La misura è punibile con una multa, ma non con la reclusione.

Centri di detenzione amministrativa. La legge prevede il divieto di condurre minori stranieri nei centri di detenzione amministrativa, ossia i luoghi dove vengono trattenuti gli stranieri in attesa di espulsione.

Ricongiungimento familiare. Le condizioni per il ricongiungimento familiare sono diventate più stringenti. I richiedenti dovranno ora risiedere in Francia per 24 mesi (rispetto ai 18 precedenti) ed essere in grado di dimostrare di disporre di risorse e di un’assicurazione sanitaria “stabili, regolari e sufficienti”. Il loro coniuge deve inoltre avere almeno 21 anni (e non più 18) .

Deposito studentesco. Salvo alcune eccezioni, gli studenti stranieri dovranno versare una cauzione al momento della richiesta del permesso di soggiorno per studio, a copertura delle eventuali “spese di trasloco”.

Assistenza sanitaria. La legge prevede un cambiamento della procedura per il permesso di soggiorno per “cittadino straniero malato”. Salvo poche eccezioni, verrà concesso solo se non esiste un “trattamento adeguato” nel paese di origine. Verrà esclusa anche la copertura dell’assicurazione sanitaria pubblica se il richiedente dispone di risorse sufficienti.

Il testo della legge

FONTE NEWS: Integrazione Migranti

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