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Frattini: “Ora di Corano a scuola solo dopo concordato”

"Servono regole e principi per diventare un buon italiano prima che un buon musulmano" Roma, 26 ottobre 2009 – Prima l’intesa Stato e Islam, poi l’ora di Corano nelle scuole.

In un’intervista odierna a ‘La Stampa’, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, fissa le condizioni per arrivare alle lezioni di religione musulmana negli istituti pubblici.

Alla base della proposta del ministro, la convinzione che "l’integrazione degli immigrati richiede solidarieta’ e legalita’, senza prescindere dalla nostra identita’ e storia". Insiste Frattini: "Servono regole e principi per diventare un buon italiano prima che un buon musulmano. E’ fondamentale che si costituisca un Islam italiano prima di portare il Corano nell’istruzione pubblica", altrimenti l’ora di Islam "diventa davvero una corsia privilegiata, una scorciatoia come dice Bagnasco".

Per Frattini e’ la funzione dell’istruzione scolastica nel suo insieme "a essere un antitodo alla radicalizzazione dell’Islam". Da qui l’esigenza di un accordo con la confessione islamica analogo a quello che lo Stato ha con il Vaticano: "Senza cio’ non possiamo distinguere tra i predicatori di una dottrina ortodossa rigida -puntualizza Frattini- e i fautori di un Islam dialogante, favorevole all’integrazione, all’uguaglianza di diritti e alla moderazione". Educazione alla cittadinanza, dunque, prima di quella alla religione musulmana: "Per essere riconosciuti i Italia come portatori di un messaggio che puo’ essere insegnato -conclude Frattini- i musulmani devono sottostare ai principi generali del nostro ordinamento".

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