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Friuli: termini più rigidi per gli immigrati per accedere al welfare

Approvata proposta di legge leghista Trieste, 7 ottobre 2009 – Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la proposta di legge della Lega Nord che fissa termini piu’ rigidi sulla residenza in regione per i cittadini che vogliono accedere al welfare.

La proposta di legge ha ottenuto il si’ di Pdl, Udc e Lega Nord quello contrario di IdV-Cittadini e Prc-Sa. Il Pd aveva abbandonato l’Aula per protesta prima del voto, innalzando prima di uscire uno striscione con la scritta ‘Vergogna’. Il vivace dibattito prima del voto ha smussato alcune asperita’ di una legge molto contestata, dipinta anche come razzista.

Tra i punti della pdl, l’anno di residenza in regione che servira’ per ottenere le agevolazioni per gli asili nido, e gli 8 anni in Italia, di cui uno in Friuli Venezia Giulia, per accedere all’edilizia residenziale pubblica. Prima dell’approvazione, alcuni consiglieri erano intervenuti per dichiarazione di voto. "E’ incomprensibile e antidemocratica la prova di forza che la maggioranza e la Lega Nord hanno tenuto su questa legge", ha detto Alessandro Corazza (IdV-Citt), che ha pesantemente criticato il provvedimento e i suoi contenuti, taluni incostituzionali. "Le acque del mar Rosso si chiusero sui soldati del faraone che volevano impedire l’esodo degli ebrei e cosi’ succedera’ a voi della maggioranza", ha affermato Igor Kocijancic (SA-Prc) citando la Bibbia. "Vorremmo dare sovvenzioni e contributi a tutti senza limiti, ha affermato Roberto Asquini (Misto), ma e’ impossibile e cosi’ dobbiamo fare delle scelte e tutelare chi ha contribuito a costruire con il lavoro e le tasse la nostra regione". "Esce dall’Aula una legge profondamente diversa, migliore del testo originario – ha evidenziato Edoardo Sasco (Udc)- e siamo sotto soglia rispetto ad altre regioni. Rimane l’unica perplessita’ sul tema delle scuole private".

"Una norma importante – cosi’ Danilo Narduzzi (Ln) – la madre di tutte le leggi in campo sociale, che assieme a quelle gia’ approvare riforma il sistema e mette fine a un’ingiustizia creata dalla Giunta precedente". "Larga parte della spesa sociale di questa regione non ha requisiti di residenza – ha precisato Massimo Blasoni (PdL) – si fanno scelte commisurate alle risorse e si pongono regole gia’ adottate da amministrazioni di centrosinistrta". Favorevole al provvedimento anche Luigi Ferone (Part. Pens), "perche’ in linea con le esigenze di una societa’ dove le fasce piu’ deboli, gli anziani, soffrono la crisi economica ma finalmente vedono qualche regola". Inoltre, e’ stato accolto un ordine del giorno del gruppo della Lega Nord che impegna la Giunta ad aumentare di almeno il 40% i benefici contemplati nella legge.

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