La riforma della cittadinanza è nel documento programmatico del partito di Fini. "Per il governo gli immigrati sono capri espiatori"
Roma – 11 febbraio 2011 – Si parla anche di immigrazione e cittadinanza nel documento programmatico di Futuro e Libertà per l’Italia, che nasce ufficialmente con l’assemblea costituente iniziata oggi a Milano.
Il programma del partito di Fini attacca il governo per essersi “lasciato andare a una strategia populista che non cerca soluzioni, ma capri espiatori e facile consenso”. “La visione dei problemi perde di lucidità e si nutre di stereotipi”, ad esempio sull’ ordine pubblico, dove la risposta sarebbe sempre “tutta colpa degli immigrati”.
“Futuro e Libertà – si legge in un altro passaggio – sarà un partito nazionale ed europeo al quale tutti i cittadini italiani ed europei potranno iscriversi, decidere ed essere eletti a cariche di responsabilità in qualunque parte del mondo risiedano e in cui potranno ritrovarsi anche tutti coloro che, pur non essendo cittadini italiani, risiedono legalmente nel nostro Paese in pieno rispetto delle leggi e condividendone i valori di fondo. Per noi vale il principio “l’Italia a chi la ama”.
Parlando poi di riforme, Fli propone di “smettere di mantenere un approccio meramente difensivo davanti al fenomeno epocale delle grandi migrazioni”. “Se le politiche di contrasto all’immigrazione clandestina hanno dato risultati apprezzabili (fatta salva comunque la necessità di tutelare sempre la dignità della persona umana), ora i tempi sono maturi per affrontare l’altro versante, quello realmente strategico, della nuova cittadinanza sulla base del principio “l’Italia a chi la ama” e del doveroso riconoscimento della “italianità” dei figli di immigrati nati sul nostro territorio e cresciuti nelle nostre scuole, che non possiamo continuare a considerare “stranieri” senza pagare un pesantissimo pedaggio di ingiustizia e quindi di disgregazione sociale”.