Il vicepremier ha sollecitato un maggior sostegno dell'Ue nella sponda sud del Mediterraneo e chiesto ''la reinterpretazione del documento di Dublino''
Roma, 14 settembre 2013 – ''L'Italia ha preso una posizione netta e chiara: va potenziata la frontiera europea nel Mediterraneo e il ruolo di Frontex'', anche perche' la nostra ''non e' una frontiera italiana ma dell'Ue''.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano incassa il primo endorsement sul tema dell'immigrazione dai partner europei. Nella seconda giornata dei lavori del G6 di Roma, ampiamente dedicata agli sbarchi clandestini e al terrorismo internazionale, il vicepremier ha sollecitato un maggior sostegno dell'Ue nella sponda sud del Mediterraneo e chiesto ''la reinterpretazione del documento di Dublino''. Parlando a nome di Francia e Spagna, ha poi suggerito che i temi discussi siano portati sul tavolo dei rispettivi governi nazionali. Il G6 e' pero' anche stato un momento per guardare lontano e pensare all'introduzione di un ''visto europeo'' sul modello di quello ''americano''.
La proposta, ha spiegato Alfano nel corso della conferenza stampa conclusiva del vertice, e' stata formulata ''direttamente da Berlino'' e ''sostenuta da tutti'': potrebbe ovviare a molti dei problemi tecnici incontrati nella registrazione degli immigrati una volta sbarcati sul territorio dell'Unione. Con una premessa, per quanto riguarda l'Italia: ''Che rispettino le nostre leggi'', perche' fatti come quelli del Cie milanese di via Corelli ''sono intollerabili'', ha tenuto a precisare il ministro.