Amsterdam, 8 febbraio 2015 – “Oggi e’ importante soprattutto l’incontro dei ministri degli Esteri dell’Ue con i ministri di Turchia, Serbia, Albania Macedonia, com’e’ gia’ avvenuto ieri sera, e naturalmente il principale tema in discussione e’ l’immigrazione, la rotta balcanica, e lo sforzo, credo indispensabile, per scongiurare il rischio che ci siano chiusure di frontiere a catena, che provocherebbero un effetto domino con il rischio di mettere in discussione addirittura l’architettura di Schengen, della libera circolazione delle persone”.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti al suo arrivo alla riunione informale del Consiglio Esteri dell’Ue, sabato mattina ad Amsterdam, a cui hanno partecipato anche i paesi candidati all’adesione all’Ue. “Ci vuole certamente grande collaborazione, disponibilita’, un impegno, che e’ stato condiviso, anche finanziario per aiutare la Turchia e i paesi vicini alla Turchia ad affrontare l’emergenza, e mi auguro – ha aggiunto Gentiloni – che anche da questa riunione, che certo non sara’ la riunione decisiva, venga un contributo per creare le condizioni per evitare quello che sarebbe un rischio fortissimo per Schengen”.
Il ministro ha poi osservato che l’annunciata reintroduzione dei visti da Libano e Giordania “certamente ha ridotto i flussi da questi paesi in ingresso verso la Turchia, ma bisogna dire che per ora i flussi verso la Grecia non si sono ridotti”. Gentiloni ha sottolineato, inoltre, la gravita’ della situazione umanitaria in Siria, con l’emergenza ora attorno ad Aleppo. “Bisogna che tutti si collabori ad evitare che le iniziative che vengono prese peggiorino la situazione umanitaria che e’ gia’ difficilissima”, ha detto.