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Gentiloni: “Ue non abbia severità puntigliosa a corrente alternata”

Roma, 30 dicembre 2016 – L’Unione europea non puo’ avere una “severita’ puntigliosa a corrente alternata”, perché rischia di allontanarsi dai cittadini. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nella sua conferenza stampa di fine anno alla Camera, sostenendo che Bruxelles non puo’ essere “iperflessibile” sulle politiche migratorie e “iper-rigida” nelle politiche di bilancio.

“Penso che l’Italia certamente ha delle differenze con l’Ue e ha cose da chiedere, ma siamo un paese fondamentale per determinare le decisioni nell’Ue, anche spesso dobbiamo introiettarlo”, ha premesso Gentiloni. “Se c’e’ errore fatto in questi ultimi 10-15 anni e’ stato talvolta quello di non essere consapevoli del ruolo, di lasciar fare, e quindi ci siamo trovati dopo qualche anno che decisioni che abbiamo lasciato correre, anche perché in fase di debolezza, le abbiamo duramente pagate”, ha continuato il premier.

“Il problema dell’Italia e’ che, come paese fondatore, ed e’ uno dei tre grandi paesi europei, visto che il quarto ha deciso di uscire, non si puo’ avere un’Europa la cui severita’ puntigliosa sia troppo a corrente alternata”, ha proseguito Gentiloni. “Non possiamo – ha precisato – avere iperflessibilita’, per esempio sulle politiche comuni dell’immigrazione, e iper-rigidita’ si vincoli di bilancio. Perché questa impostazione rischia di rendere l’Unione europea meno popolare in un contesto in cui gia’ ha molte difficolta’”. Su questo, ha spiegato il capo del governo, l’Italia chiedera’ una svolta.

“Lo facciamo con lo spirito dei fondatori non dei questuanti, con lo spirito di chi pensa che l’Europa possa essere rilanciata nella misura in cui risolve problemi, aiuta la crescita, gestisce i fenomeni migratori, ha una difesa comune”, ha chiarito il premier. “Se non va in questa direzione – ha concluso – l’Europa del puntiglio regolatorio si allontana dai nostri cittadini, al di la’ di quali possano essere le discussioni con noi”.

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