Roma, 7 ottobre 2016 – “E cosa dovremmo dire di questa campagna ‘la Germania e’ variopinta? Variopinti sono anche i mucchi di spazzatura”. Ancora una volta, Frauke Petry, la leader di Alternative fuer Deutschland, il partito della destra xenofoba e populista tedesca, provoca la platea che ascolta il suo comizio nella Cannstatter Kursaal di Stoccarda, nel giorno dell’Unita’ tedesca.
Parole che sono inizialmente passate inosservate ma che poi hanno suscitato reazioni a catena sui media tedeschi. In quella occasione Petry, che finora ha tratto grande vantaggio in termini di consensi dalla sua retorica provocatoria, ha anche teorizzato una contrapposizione di stampo darwinista tra i residenti europei beneficiari di sussidi sociali e il “proletariato straccione degli immigrati provenienti dal mondo afro-arabo”. In passato la 41enne leader dell’AfD aveva detto di essere favorevole a che l’esercito aprisse il fuoco contro i migranti per difendere le frontiere europee. Secondo recenti sondaggi l’AfD potrebbe diventare il terzo partito tedesco alle politiche di settembre prossimo, sottraendo voti soprattutto alla Cdu di Angela Merkel.
Fondato meno di tre anni fa, il partito non ha ancora rappresentanti nel Bundestag ma ne conta diversi nei parlamenti regionali. “Fuer ein buntes Deutschland” (Per una Germania variopinta) e’ una campagna nata a Dresda per contrastare l’avanzata del movimento xenofobo e antiimmigrati Pegida. Si propone di favorire il dialogo e l’integrazione degli immigrati e chiede di cambiare l’articolo 22 della Grundgesetz (la Legge Fondamentale o costituzione tedesca) per avere una bandiera nera/rossa/gialla/e con a destra i colori dell’arcobaleno.