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Gestione migranti. La Cassazione conferma la condanna di Mimmo Lucano: 18 mesi di reclusione con pena sospesa

Roma, 13 febbraio 2025 – La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a 18 mesi di reclusione, con pena sospesa, per Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace. La sentenza riguarda un’accusa di falso relativa a una delle 57 delibere contestate nell’ambito dell’indagine sulla gestione dell’accoglienza dei migranti nel piccolo comune calabrese.

Con la decisione della Suprema Corte, viene rigettato il ricorso presentato dai legali di Lucano, consolidando la condanna emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nell’ottobre 2023. Inoltre, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Reggio Calabria, che aveva contestato l’assoluzione di Lucano e degli altri imputati per i reati di truffa ai danni dello Stato.

Nel processo di secondo grado, la Corte d’Appello reggina aveva ridimensionato significativamente la condanna inflitta in primo grado dal Tribunale di Locri, riducendola da 13 anni e 2 mesi a un anno e sei mesi di reclusione. In prima istanza, Lucano era stato ritenuto promotore di un’associazione a delinquere, accusa poi caduta nel secondo grado di giudizio.

La revisione della sentenza in appello aveva portato all’assoluzione dell’ex sindaco per tutti gli altri reati contestati, fatta eccezione per il reato di falso, unica accusa rimasta in piedi e ora confermata in via definitiva dalla Cassazione. Questo verdetto chiude definitivamente una vicenda giudiziaria che ha avuto grande risonanza mediatica e politica, dividendo l’opinione pubblica tra chi ha visto in Lucano un modello di accoglienza e chi invece ha sollevato dubbi sulla regolarità della gestione amministrativa del sistema Riace.

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