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Giorgio Napolitano: “Servono più risorse per l’integrazione”

Il Capo dello Stato denuncia gli stanziamenti inadeguati. "Diritti, doveri, e responsabilità da rispettare"

SIENA – "In tutti questi anni sono state dedicate pochissime risorse alle politiche dell’integrazione. Bisogna ripartire da lì". Lo ha detto ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo ad una domanda degli studenti a Siena durante un incontro sui temi europei insieme al presidente tedesco Horst Koehler.

Il capo dello Stato ha fatto riferimento alla legge che scrisse, insieme a Livia Turco, quando era ministro dell’Interno: "L’immigrazione è un tema di cui mi sono molto occupato anche da ministro, tra il 1996 e il 1998, e la legge comprendeva un intero capitolo sulle politiche di integrazione che poi vanno realizzate in termini concreti". Ma questo, negli anni, non è accaduto perché non sono state stanziate le risorse adeguate.

Si deve dunque ripartire dalla necessità di mettere in campo politiche che integrino gli immigrati "nel sistema dei valori della Costituzione, dei diritti e dei doveri delle leggi italiane". In quest’ottica il Capo dello Stato ha anche definito molto positiva la carta dei valori varata dal Viminale, "un sistema di diritti, doveri, responsabilità da rispettare, da affermare con spirito aperto e con un impegno adeguato".

"Dobbiamo rispettare le identità delle comunità di immigrati che vivono in Italia – ha concluso Napolitano – che, per fortuna, sono numerose perché se avessimo due-tre milioni di persone di una sola nazione, come accade in Germania con la comunità turca, avremmo più problemi".

(12 giugno 2007)

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