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Giovani di origine straniera arruolati con i vigili a Milano

Pattuglieranno i quartieri con più immigrati. Si inizia con stage che daranno punteggio per i concorsi della Polizia Locale. “Anche questa è inclusione”

 

Milano – 28 novembre 2016 –  Giovani immigrati e figli di immigrati in pattuglia con i vigili urbani nei quartieri più multietnici.  Prima come stagisti, poi arruolati a tutti gli effetti. Anche così il Comune di Milano vuole vincere le sfide della sicurezza e dell’integrazione.

Ad annunciare la novità è stata l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza: “Entro la primavera del 2017 – ha spiegato a Il Giorno –  vogliamo formare pattuglie miste: tre vigili di quartiere affiancati da uno stagista di origine straniera e di lingua-madre araba, cinese o spagnola. Per fare solo un paio di esempi: stagisti arabi e musulmani, ma anche latinos, in via Padova. Stagisti arabi a San Siro”.

I primi stagisti saranno studenti dei master sulla sicurezza urbana delle università Bicocca, Bocconi e Cattolica, con le quali il Comune ha stretto delle convenzioni. “Avranno un rimborso spese e saranno dotati di indumenti identificativi. Non solo. Potranno anche ottenere un punteggio aggiuntivo nei prossimi concorsi per entrare nella Polizia locale milanese”. 

Secondo l’assessore, “l’inclusione nasce anche arruolando cittadini di origine straniera nelle forze dell’ordine”. Un modello che all’estero già funziona. Rozza due settimane fa era in Olanda per un convegno sulla sicurezza urbana: “A Rotterdam, che conta cittadini di 154 diverse etnie, la Polizia ha al suo interno degli agenti che sono immigrati di seconda o terza generazione. Sono agenti che curano il rapporto con i cittadini stranieri sul territorio e possono dialogare nella loro lingua per prevenire i fenomeni di radicalizzazione”.

Tra le comunità straniere il Comune vuole arruolare anche volontari per la sorveglianza nei parchi cittadini, spesso scelti proprio da quelle comunità come luoghi di ritrovo e di festa. 

“Ieri o incontrato il console filippino, nei prossimi giorni quelli dei Paesi latinoamericani, in primis quello peruviano. Sto chiedendo loro di indicarmi dei volontari da inserire nelle Guardie ecologiche comunali per presidiare i parchi e dialogare con gli immigrati. Anche nei parchi, come nelle strade, vogliamo affermare lo stesso principio: ci sono delle regole da rispettare”.

 

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