Sportelli unici per l’Immigrazione e Questure sono già sommersi dall’arretrato. Come risponderanno a centinaia di migliaia di domande? Roma – 24 luglio 2009 – Si godranno forse le ferie estive. Poi, dal primo settembre, saranno investiti da centinaia di migliaia di domande. Non si respira ancora panico negli uffici coinvolti nella regolarizzazione, ma è già chiaro a tutti che, con gli organici attuali, non sarà una passeggiata.
“Non sappiamo quante domande arriveranno, quindi è difficile prevedere con precisione che impatto avranno sul nostro ufficio. Il lavoro, comunque, sarà notevole, basti pensare alle migliaia di persone escluse dai flussi degli anni passati e a tutti quelli che da oltre un anno ci contattano per sapere se ci sono altre possibilità” dice Gabriella D’Orso, responsabile dello Sportello unico per l’immigrazione di Napoli.
“Sarà lavoro nuovo, – nota d’Orso – che si sommerà a ricongiungimenti e vecchi flussi. Dovremo riorganizzarci. Grazie alle convenzioni con le università possono anche darci una mano diversi stagisti, la regolarizzazione non ci spaventa”.
A Roma, che probabilmente sarà la piazza più calda, c’è meno ottimismo. “Questa regolarizzazione si abbatte su uffici che hanno già un arretrato molto pesante, una situazione che non credo sia stata valutata abbastanza” denuncia Adelaide Benvenuto, sindacalista Fp Cgil alla prefettura della Capitale. “Siamo abituati a lavorare nell’emergenza e continueremo a farlo, ma questo non farà sparire l’arretrato”.
Con le assunzioni bloccate, bisogna farsi bastare il personale che c’è. “Allo Sportello Unico per l’immigrazione – continua Benvenuto – quasi tutto il personale è a tempo determinato, ci sono i vecchi interinali che hanno superato il concorso e altri precari. È difficile affrontare un lavoro del genere con personale preparato, ma non stabilizzato”.
Non va meglio sul fronte delle Questure, chiamate a controllare se ci sono motivi ostativi alla regolarizzazione, come un’espulsione per motivi di sicurezza o una segnalazione come persona “non ammissibile” non Italia.
“Questo controllo è però solo un lato della medaglia, perchè poi tutti i regolarizzati chiederanno un permesso di soggiorno. Significa centinaia di migliaia di nuove domande, mentre Roma, Milano, Brescia e tante altre questure già affogano col carico di lavoro attuale” dice Enzo Marco Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
I poliziotti non avranno iniezioni di organico per la regolarizzazione. “Siamo in sofferenza. Lo stesso agente che oggi lavora alle pratiche dell’immigrazione, domani sarà allo stadio a fare ordine pubblico e il giorno dopo su una volante per controllare il territorio. A cosa dare la precedenza?“ chiede Letizia.
“Risponderemo come sempre alle esigenze della gente, ma gli uffici vanno messi in condizione di lavorare” dice il segretario dell’Anfp. E allarga le braccia se gli prospettano l’arrivo di nuovi interinali in Questura per la regolarizzazione: “Gli interinali sono utili l’emergenza e l’emergenza è già arrivata. A questo punto ci servono tutti quelli che possono dare una mano”.
Facile immaginare come questa situazione si abbatterà sulla marea di famiglie e lavoratori che parteciperanno alla regolarizzazione. Per quanto tempo dovranno aspettare una risposta?
Elvio Pasca