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Governo ombra: Minniti e Letta all’immigrazione

Nell’esecutivo parallelo del Pd, sono i responsabili dell’Interno e del Lavoro. Ecco i profili

Roma – 12 maggio 2008 – A Marco Minniti come ministro dell’Interno,  ed Enrico Letta come responsabile del Lavoro, vanno le poltrone più importanti per l’immigrazione nel governo ombra del Partito Democratico.

In questa legislatura faranno dunque da contraltare al duo Maroni-Sacconi , esprimendo il punto di vista e le proposte del principale partito dell’ opposizione su temi che toccano direttamente gli stranieri in Italia, dal permesso di soggiorno ai flussi d’ingresso. Ecco i loro profili:

Domenico Minniti (detto Marco)  è nato a Reggio Calabria nel 1956. Laurea in filosofia all’Università di Messina.

Ha fatto parte della Commissione problemi del lavoro e dell’economia della Direzione del PCI, è stato Segretario della federazione del PCI poi del PDS di Reggio Calabria, quindi Segretario regionale del PDS calabrese. Responsabile del Dipartimento problemi del partito e membro della segreteria nazionale del PDS, è stato Coordinatore della segreteria.
Con la nascita dei DS ha assunto l’incarico di Segretario organizzativo.

Nei governi D’Alema ha avuto il mandato di Sottosegretario di Stato non parlamentare alla Presidenza del Consiglio, nel secondo governo Amato è stato nominato Sottosegretario di Stato alla Difesa. Durante l’ultima legislatura è stato prima sottosegretario, quindi viceministro dell’Interno. Con le elezioni di aprile 2008 è stato confermato deputato.

Enrico Letta  è nato a Pisa nel 1966. Laurea in Diritto internazionale all’Università degli Studi di Pisa, dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee presso la Scuola Superiore di perfezionamento «S. Anna».

È stato presidente dei Giovani del Partito popolare europeo, segretario generale del Comitato per l’euro del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica e vicesegretario del Partito popolare italiano.

Nei governi D’Alema  è stato ministro per le Politiche comunitarie e  quindi ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato, incarico confermato anche nel secondo governo Amato. Deputato nel 2001, rassegna le dimissioni nel 2004 perché eletto al Parlamento europeo. Nell’ultima legislatura è stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo scorso aprile è stato eletto alla Camera dei Deputati.  

 

EP 

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