Visti e permessi negati, mancano acrobati e trapezisti LONDRA, 4 marzo 2009 – Panico nei circhi britannici: la stagione primaverile sta per iniziare, ma molti trapezisti, acrobati e clown sono bloccati in vari angoli del mondo, incapaci di raggiungere il Regno a causa del nuovo sistema a punti introdotto nel novembre scorso per controllare l’immigrazione.
”Abbiamo dei clown in Ucraina che non riescono ad arrivare. I cavalieri mongoli sono bloccati a Ulan Bator e l’ambasciata britannica non ci sta aiutando. E’ un vero caos”, ha protestato Martin Lacey, proprietario del Great British Circus. Secondo i circensi, che stanno perorando la loro causa presso una commissione parlamentare per l’immigrazione, ad impedire ai circa 250 artisti extracomunitari di entrare in Gran Bretagna sarebbe il nuovo software che le ambasciate britanniche hanno ricevuto in seguito all’introduzione del nuovo sistema, studiato per richieste di visto individuali e non per gruppi di persone che viaggiano insieme per lavoro.
I circhi britannici si affidano molto agli artisti internazionali, in particolare per discipline come il trapezio e le prove acrobatiche. ”La gente che va a scuola di circo in Gran Bretagna lo fa per hobby, non per carriera. Lo fanno per esibirsi qualche volta nei fine settimana. Abbiamo molti artisti provenienti dall’Europa dell’est, dalla Cina e dalla Mongolia, dove ci sono scuole per il circo di stato”, ha spiegato Malcolm Clay, segretario dell’associazione dei proprietari di circo britannici.
”Il nuovo sistema è stato introdotto in maniera precipitosa e ci sono problemi per quanto riguarda la tecnologia. Non sappiamo quanto ci vorrà per smaltire le richieste di visto. Le ambasciate britanniche nel mondo che ricevono le richieste non capiscono il nuovo sistema e noi così siamo bloccati. Gran parte della procedura viene fatta su internet, ma non funziona bene. Il sistema non è stato collaudato”, ha affermato Clay.
Un portavoce dell’agenzia per le dogane e l’immigrazione ha difeso in ogni caso le nuove norme, affermando: ”Apprezziamo il contributo dei circensi, ma e’ importante che tutti rispettino le stesse regole. Vogliamo mettere in piedi un sistema per il controllo delle frontiere che sia tra i piu’ sicuri al mondo. Per questo abbiamo introdotto il sistema a punti. E’ un sistema equo, trasparente e oggettivo”.