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Granata: “Cittadinanza alle seconde generazioni”

"In Parlamento c’è un’ampia maggioranza favorevole alla riforma". Ma intanto il testo è fermo in Commissione

Roma – 10 gennaio 2010 – “Se la legislatura va avanti, bisogna dare cittadinanza ai giovani di seconda generazione. Quasi un milione di giovani nati in Italia da stranieri regolarmente residenti attendono una legge che li renda cittadini”.

Così Fabio Granata, esponente di Futuro e Libertà per l’Italia e firmatario, con Andrea Sarubbi del Partito Democratico, di una proposta di riforma bipartisan della legge sulla cittadinanza. Il testo apre allo ius soli, prevedendo ad esempio che sia italiano chi nasce da genitori stranieri che sono regolarmente in Italia da almeno cinque anni.

“In Parlamento – sostiene il deputato di Fli – esiste un ampia maggioranza che può sostenere la legge Sarubbi/Granata. Nel 150esimo anniversario dell’unità d’Italia, sarebbe un segnale storico per l’Italia e per chi la ama”.

Dell’"ampia maggioranza" di cui parla Granata non sembra fare parte Isabella Bertolini del Popolo delle Libertà. ”La cittadinanza – dice  – non e’ un regalo, ma il risultato di un processo di reale integrazione e di adesione ai valori fondanti della nostra societa’, che non puo’ essere garantito dal solo fatto di nascere in Italia. No all’introduzione dello ius soli e alle scorciatoie temporali, proposte dai rappresentanti del Fli".

Quindici proposte di legge sulla cittadinanza sono ferme i commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, che a luglio scorso ha chiesto di ascoltare su questo tema il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Il ministro però non ha mai risposto all’invito e da allora non si è più parlato della riforma.

EP

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