Bruxelles, 3 febbraio 2016 – La Commissione europea ha rivolto ieri alcune raccomandazioni alla Grecia affinché corregga le mancanze e gli errori compiuti sinora nella sua gestione dell’afflusso dei migranti in arrivo dalla Turchia. Se Atene non dovesse seguire le raccomandazioni che le sono state rivolte, la Commissione potrebbe attivare dopo tre mesi una misura inedita dell’accordo di Schengen, vale a dire il prolungamento sino a due anni, invece di sei mesi, del periodo durante il quale gli stati possono ristabilire i controlli alle frontiere all’interno dello Spazio Schengen.
In questo contesto il commissario europeo all’Immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos, ha sottolineato “che non e’ in discussione la fine di Schengen né l’esclusione di uno stato membro”. “Noi non salveremo lo spazio Schengen che con l’applicazione delle regole”, ha aggiunto. “L’obiettivo di salvare delle vite umane e il principio di non respingimento dei migranti non sono negoziabili”, ha insistito, quando mancano solo due settimane dal vertice europeo del 18 e 19 febbraio.