Le strumentalizzazioni della stampa esistono ma qui siamo in presenza di un’ostinata determinazione a favorirle.
Roma, 23 marzo 2013 – Anche al granitico Grillo è toccato scendere dal suo altezzoso ed impassibile disprezzo per le cose “senza senso” e rispondere all’accusa proveniente dal presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, che sul quotidiano israeliano Haaretz, definisce M5S "ancora più pericoloso dei fascisti".
E già, neanche Beppe può ignorare gli ebrei! E così gli è toccato invitare Pacifici “a un incontro per la conoscenza reciproca” per dire “basta insulti e falsità contro il Movimento 5 Stelle". Pacifici ha poi smentito: “non ho mai detto che il movimento di Beppe Grillo è peggiore dei fascisti e non l'ho mai pensato". Mentre il quotidiano israeliano conferma l’intervista.
Un normale “balletto” di smentite e contro-smentitite. Pacifici però non smentisce il cuore della sua denuncia che si basa sulla constatazione dell’aumento “delll'odio per gli immigranti” e sulle ambigue contiguità che M5S avrebbe con frange estreme della politica italiana.
E come negare che le posizioni dei grillini in materia di immigrazione abbiano “un’ambiguità leghista” o peggio? Potete farvene un’idea leggendo qualche nostro articolo: da quello più famoso sul “trattamento” da riservare ai marocchini a quello sull’ingresso dei romeni nella UE, da quello che esclude i non italiani dall’iscrizione al Movimento a quello sull’uscita della consigliera romena secondo cui "Grillo vorrebbe trattenere gli africani in Africa e i romeni in Romania".
E cosa si aspetta Grillo se quando gli viene chiesto se si consideri un antifascista risponde che quello “è un problema che non gli compete”?
Oppure è colpa dei cattivi giornalisti se Roberta Lombardi, la sua capogruppo alla camera, afferma che “l’ideologia del fascismo, prima che degenerasse, aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia”?
Con queste ambiguità non si contribuisce a fugare paure ed inquietudini e certo non ci si accredita nella comunità internazionale: ricordiamo a Grillo che il Presidente Usa Obama e il Papa Francesco I sono entrambi figli di immigrati.
Le strumentalizzazioni della stampa esistono ma qui siamo quantomeno in presenza di un’ostinata determinazione a favorirle.
Ci dia retta Grillo, esca da questa ambiguità. Spenda parole chiare in materia di fascismo, di immigrazione, di razzismo, di xenofobia. Si scusi, magari dicendo che stava scherzando, per la gag su come si picchia un “marocchino rompicoglioni”, apra l’M5S all’iscrizione degli immigrati e magari contribuisca ad approvare la riforma della cittadinanza per le seconde generazioni.
Lui la considererà una divagazione “senza senso” sulla strada della rivoluzione, ma gli costerà poco tempo e gli porterà tantissimi benefici.
Se non vuole farlo per anticipare le strumentalizzazioni interessate di cui il mondo è sempre stato pieno, lo faccia almeno per i milioni di suoi elettori antifascisti ed antirazzisti.
Gianluca Luciano