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Grillo: “Sul reato di clandestinità serve un referendum”

Il leader del M5S a Palazzo Madama. “Io e Casaleggio non sapevano nulla dell’emendamento, su questi temi destra e sinistra si giocano l’identità. Per me il reato deve rimanere”

Roma – 28 ottobre 2013 – Nel Movimento 5 Stelle ci sono opinioni diverse sull’ immigrazione, ma il tema è così importante che prima di cambiare al legge servirebbe un referendum.

È la linea spiegata oggi ai cronisti da Beppe Grillo, che ha incontrato il gruppo M5S al Senato. Una visita nata dopo la rottura verificatasi qualche settimana a causa dell’emendamento presentato dai senatori grillini per abolire il reato di clandestinità, emendamento sconfessato il giorno dopo dal leader e dall’ideologo Gianroberto Casaleggio.

“Noi abbiamo opinioni diverse – ha detto Grillo – ma lì si è trattato di un discorso di procedure. Io non ne sapevo nulla, Casaleggio non ne sapeva niente e neanche i capigruppo. Non si decide in 4 o 5 su una cosa così, deve essere oggetto di un referendum".

In realtà tutto il gruppo M5S a Palazzo Madama era ben informato dell’emendamento. L’aveva infatti presentato in una conferenza stampa moderata proprio dalla capogruppo Paola Taverna e aveva salutato la sua approvazione in commissione giustizia con un comunicato pubblicato sul suo sito internet.

"Ognuno – ha ripetuto oggi Grillo – può avere idee a favore o contro. Destra o sinistra su questo tema si giocano l'identità pur essendo convissuti come gemelli siamesi:creano tifoserie e così vai fuorigioco".

Sull’immigrazione, ha aggiunto, ci sono "decisioni importanti da prendere insieme a tutto il movimento. Forse tutto il popolo italiano dovrà fare un referendum, quando ci sono decisioni così importanti che possono cambiare un po’ la geopolitica “.

"La mia opinione personale – ha poi spiegato Grillo in conferenza stampa – è di far rimanere il reato di clandestinità, ma siamo a favore di un accoglimento giusto e umano, rispettando i diritti. Solo che quando si fanno battaglie sui diritti di certe categorie di persone si finisce per calpestarne altri".

 

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