L’appello dell’Anci: “Servono risorse economiche, un nuovo sistema per i minori soli e l’aiuto dell’Ue”. Rassicurazioni da Delrio: a giorni il bando per allargare la rete di accoglienza
Roma – 29 agosto 2013 – Non solo Milano, ma tutti i Comuni italiani chiedono al governo di non essere lasciati soli nell’accoglienza dei profughi che arrivano sulle coste italiane, un’emergenza aggravata dalle crisi egiziana e siriana.
La scorsa settimana una rappresentanza degli Enti Locali ha incontrato il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio. L’Anci spiega oggi in una nota di aver “avanzato una serie di proposte volte alla risoluzione delle più stringenti problematiche che si stanno riscontrando nei Comuni italiani. C’e’ innanzi tutto il problema delle risorse economiche a copertura dei costi dell’accoglienza, particolarmente onerosi quando si parla di minori stranieri non accompagnati”.
Nel corso dell’anno 2013 sono arrivati via mare in Italia circa 25.000 migranti, che nella loro quasi totalità sono richiedenti asilo, e quindi hanno diritto a essere inseriti nelle strutture di accoglienza e a restare sul territorio nazionale almeno fino alla audizione con la commissione territoriale per la richiesta di asilo e alla definizione del loro status giuridico. L’Anci ritiene indispensabile la “definizione di un sistema strutturato, adeguato e monitorabile, per l’accoglienza dei minori stranieri, particolare categoria di migranti, particolarmente vulnerabile, ai quali i Comuni assicurano un ancor più elevato livello di protezione”.
Al governo è stato chiesto anche di “attivarsi immediatamente, in sede comunitaria, per avviare un confronto forte con l’Europa volto alla definizione di specifici accordi finalizzati ad una maggiore e più concreta condivisione di responsabilità fra Paesi membri in merito alla gestione dell’arrivo dei richiedenti asilo sulle coste italiane. Gli accordi esistenti infatti penalizzano l’Italia che, per motivi geografici, resta il Paese maggiormente esposto”.
Da Delrio, sottolinea ancora l’Anci, sono arrivate “ampie rassicurazioni”. E una prima mossa dovrebbe essere lo stanziamento delle risorse necessarie per l’intera copertura dei costi sostenuti per l’accoglienza e al rafforzamento dello Sprar che, “grazie al Bando che il Ministero dell’Interno farà uscirà nei prossimi giorni, potrebbe essere ampliato fino a 16.000 posti, avviandosi verso la definizione di un Sistema Unico di Accoglienza”.