La SIP sulla scelta della Lombardia: “A rischio la salute dei bambini, ma anche l’efficienza del sistema sanitario. Arriveranno negli ospedali in condizioni peggiori”
Roma – 11 luglio 2013 – ''Una scelta miope. Una decisione in contrasto con le principali norme nazionali e internazionali a tutela della salute del bambino e che rischia di avere anche ricadute negative in termini di efficienza sanitaria''.
La Società Italiana di Pediatria (Sip) critica duramente la decisione del Consiglio Regionale della Lombardia di negare ai figli di immigrati irregolari il diritto all'assistenza sanitaria di base garantita dal pediatra di libera scelta. Una decisione attaccata qualche giorno fa anche dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che disattende anche un impegno sottoscritto lo scorso dicembre da tutte le regioni italiane.
“Garantire il diritto alle cure primarie ai gruppi piu' vulnerabili non significa solo ridurre le diseguaglianze sociali, ma anche migliorare l'efficienza sanitaria'' sottolinea il presidente Sip Giovanni Corsello. L'accesso all'assistenza del pediatra, prosegue, ''permetterebbe infatti una piu' efficace attivita' di prevenzione e di diagnosi precoce, riducendo significativamente l'utilizzo improprio dei Pronto Soccorso, i ricoveri ospedalieri e le complicanze croniche, con conseguente minor onere a carico della spesa sanitaria pubblica''.
Citando i dati elaborati dalle Regioni, la Sip ricorda che ''il valore tariffario medio dei ricoveri pediatrici degli immigrati 'non residenti' e' nettamente superiore (circa il 70%) rispetto a quello dei ricoveri pediatrici degli italiani e degli immigrati regolarmente residenti iscritti al SSN. Anche la durata media della degenza e' maggiore, quasi doppia”.
Si tratta di “costi che restano esigui in termini di impatto generale sulla sanita' pubblica (i ricoveri di bambini extracomunitari non in regola rappresentano appena lo 0,7% di tutti i ricoveri pediatrici) ma che testimoniano, in maniera inequivocabile conclude la Sip – come in assenza di una rete efficace di cure primarie, i minori non regolarmente residenti arrivano al ricovero in peggiori condizioni e pertanto occorre un maggiore impegno di risorse per garantire loro adeguate cure''