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I vescovi: “Immigrati criminali quanto gli italiani”

Cemi e Migrantes: "Immigrazione non sia usata per scopi elettorali"

Roma – 17 febbraio 2010 – No alla criminalizzazione degli immigrati e a un uso “pregiudiziale e ideologico” dell’immigrazione “per scopi elettorali”.

È l’appello lanciato oggi dai vescovi italiani in vista delle prossime elezioni amministrative, in una nota congiunta pubblicata oggi dalla Commissione episcopale per le migrazioni e dalla Fondazione Migrantes. Le elezioni, auspicano i prelati, siano “un’occasione importante perché i temi della giustizia sociale, dell’integrazione ritornino al centro dei programmi e delle politiche locali, evitando che la tematica dell’immigrazione sia usata pregiudizialmente e ideologicamente per scopi elettorali”.

Facendo riferimento ai fatti di Rosarno, la Cemi e la Migrantes ricordano che “la mancanza delle istituzioni sul territorio, la carenza di progettualità politica e sociale, come anche la dimenticanza della giustizia diventino causa di sfruttamento soprattutto degli immigrati, regolari e irregolari, di conflittualità sociale”. Passando ai disordini di sabato a Milano, i vescovi segnalano che  “l’esclusione sociale, la ghettizzazione degli immigrati, la mancanza di un piano integrazione provocano scontri tra etnie, oltre che una crescente conflittualità”.

I vescovi sono anche “preoccupati” dagli sgomberi dei campi rom. “Senza un progetto preciso che tuteli le famiglie rom e i minori, – scrivono nella nota – costituiscono un attacco ai diritti delle persone e delle famiglie, oltre che un motivo ulteriore per esasperare le relazioni tra le persone coinvolte”.

Cemi e Fondazione Migrantes tornano poi sul rapporto tra stranieri e sicurezza,  ribadendo che: “non esiste alcuna coincidenza tra immigrazione e criminalità, e pertanto è impropria e falsa ogni criminalizzazione pregiudiziale degli immigrati”. I vescovi citano un capitolo del Dossier Caritas/Migrantes 2009: estrapolando, cioè, le denunce presentate contro autori noti ed equiparando le classi di età tra italiani e il numero effettivo degli immigrati si arriva a stabilire “un uguale tasso di criminalità tra italiani e stranieri”.

Recentemente – aggiunge la nota – notizie ”positive vengono dall’area romano-laziale, da dove nel 2007 era partito l’allarme nei confronti dei romeni”. Sulla base dei dati del Ministero dell’Interno, Dipartimento Pubblica Sicurezza, pubblicati nell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni, si riscontra che nel 2008 la criminalita’ degli stranieri e’ diminuita del 7,6% nel Lazio e del 15,3% in Provincia di Roma, nonostante in entrambi i contesti sia intervenuto un aumento della popolazione straniera.

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