Stefano Camilloni
La Fondazione Migrantes (Cei) critica le misure che in Italia e in Europa si stanno predisponendo nei confronti di immigrati e rom VERONA, 30 giugno 2008 – "Tutto questo non significa smorzare le paure e dare tranquillità alla nostra gente ma porre le premesse per riesumare una specie di xenofobia o peggio di discriminazione razziale".
La Fondazione Migrantes critica le misure che in Italia e in Europa si stanno predisponendo nei confronti di immigrati e rom, a cominciare dal reato di immigrazione clandestina, fino al prelievo delle impronte per i bambini rom.
Lo ha fatto da Verona, dove si e’ concluso il "Corso di Pastorale migratoria", che ha fra i suoi obiettivi la pacifica convivenza fra italiani e stranieri, fra maggioranze e minoranze, "nel rispetto della legalità, dell’accettazione e comprensione reciproca".
Per Migrantes, "così non si tranquillizza la gente, non si smorza il clima di paura ma lo si rende ancor più incandescente", e per di più si tratta di "misure inefficaci". Sul prelievo delle impronte, sottolinea Migrantes, "non si comprende, in particolare, perchè vengano prelevate soltanto ai minori di questa minuscola etnia Rom quando proprio in questi mesi si è spesso informati di bande minorili italiane che scorrazzano per vie e parchi delle nostre città lasciando tracce di violenza non solo verbali".
"Siamo persuasi – conclude la nota – che l’esigenza profonda di tutti non sia lo scontro ma l’incontro nella comprensione reciproca, la pacifica convivenza nel rispetto della legge come pure nel rispetto di ogni persona. In questa sede, a Verona, lo affermiamo in nome del Vangelo".
