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Il boia di Oslo e Utoya: “Legittima difesa contro il multiculturalismo”

La deposizione di Anders Behring Breivik al processo per le stragi di luglio. “Ci sarà una guerra civile in Europa e noi nazionalisti vinceremo”

Roma – 17 aprile 2012 –  “Sono un rappresentante del  movimento di resistenza norvegese ed europea e della rete del  Cavalieri Templari”.

 

Anders  Behring Breivik ha aperto così la sua deposizione al processo che lo vede imputato a Oslo per le stragi che al scorsa estate sono costata la vita a settantasette persone, per lo più ragazzi che partecipavano a un campeggio del partito laburista a Utoya. Una lunga dichiarazione iniziata dopo la ricusazione di uno dei giudici poolari, che il giorno dopo il massacro aveva scritto su Facebook che la  pena di morte era l’unica possibile punizione per l’autore.

“Rifarei tutto di nuovo” ha sostenuto Breivik, che ha paragonato i sessantanove giovani uccisi a membri della Gioventù hitleriana. Secondo il killer quelli “non erano innocenti, ragazzi civili, ma attivisti politici che promuovevano il multiculturalismo”. “Il carcere – ha aggiunto – non mi spaventa, io  sono nato in una prigione in cui non e’ possibile esprimere  liberamente le proprie opinioni, questa prigione e’ la Norvegia”.

“Ho agito per legittima difesa  del mio popolo, della mia cultura del mio paese”, questa la linea del terrorista, che si è detto sicuro  “al 100%”  che in Europa ci sara’ una guerra civile tra  nazionalisti e internazionalisti. “Noi nazionalisti alla fine vinceremo e sarà la fine del  dominio dell’estrema sinistra”.

EP

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