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Il contratto di soggiorno (per ora) non va in pensione

I datori di lavoro devono spedirlo allo Sportello Unico per l’Immigrazione anche se già fanno la comunicazione di assunzione. Le indicazioni del Viminale

Roma – 19 maggio 2011 – Il contratto di soggiorno, per ora, rimane in vigore. Chi assume lavoratori stranieri deve continuare a spedirlo per raccomandata allo Sportello Unico per l’Immigrazione, oltre che fare la normale comunicazione obbligatoria di assunzione.

 

Facciamo un passo indietro. Nel contratto di soggiorno (modello Q), firmato da datore e lavoratore straniero, si indicano i dati di entrambi e le condizioni contrattuali. In più, il datore dichiara  che il lavoratore ha un alloggio e si impegna a rimborsare allo Stato le spese per un eventuale rimpatrio.
Inizialmente, nella comunicazione obbligatoria, c’erano solo dati e condizioni contrattuali. Dal 30 aprile è entrato però in vigore un nuovo modulo con  due riquadri aggiuntivi, dedicati proprio all’ alloggio del lavoratore e alle spese di rimpatrio.

Ci sono insomma tutte le premesse per mandare in soffitta il contratto di soggiorno. Che senso ha comunicare due volte le stesse cose? Dal ministero dell’Interno, però, frenano.

Il Dipartimento Immigrazione, in una recente circolare,  riconosce che le comunicazioni di assunzione sono state “implementate, comprendendo anche i dati finora riportati nel modello q”. Si tratta però di una “semplificazione” che “sarà applicata, in questa prima fase, a titolo sperimentale”.

Per questo motivo, “la comunicazione obbligatoria non sostituirà il modello q, che dovrà ancora essere trasmesso dal datore di lavoro in caso di nuova assunzione”.

Il doppio invio, comunque, ha le ore contate. “Sono in corso i necessari adeguamenti del sistema –assicurano dal Viminale – finalizzati alla definitiva sostituzione del modello q con le comunicazioni obbligatorie”.

Elvio Pasca

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